Ti chiedi : ma perchè continuare a leggere libri, di fronte a testi che ti offrono un appiglio definitivo , che vanno letti e riletti e scandagliati ?. Non dico di diventare "homo unius libri", ma di tenete ben saldo il timone senza farsi distrarre.
...ContinuaAnche se questo libro mi è piaciuto molto, non sono riuscita a dargli le cinque stelline che avevo assegnato invece alle Memorie di Adriano, perché ammetto che alcune parti, specie all'inizio, le ho trovato un po’ troppo filosofiche per i miei gusti. Anche Adriano era filosofo, se ricordo bene, ma parlava soprattutto della vita. Zenone mi è parso all'inizio troppo astratto nei suoi ragionamenti. La seconda parte, comunque, quando abbiamo uno Zenone più maturo, mi è piaciuta davvero moltissimo. Zenone è un personaggio straordinario, di cui ho ammirato soprattutto la sete di conoscenza, la competenza, e anche la compassione: sebbene veda spesso i suoi pazienti con l’occhio clinico e distaccato dello studioso, dimostra spesso slanci di empatia nei confronti della sofferenza, umana ma anche animale.
Si vede che come per Memorie di Adriano anche questo romanzo è stato il frutto di un’idea di gioventù dell’autrice poi arricchita e sviluppata di anni di lavoro per tutta la vita, si vede che Yourcenar entra totalmente nel personaggio e nel periodo storico, come lei stessa ha spiegato nella Nota dell’autore riportata alla fine di questa mia edizione: In altra sede ho espresso ciò che penso, almeno per quel che mi riguarda, dei vantaggi derivanti dai lunghi rapporti d’un autore con un personaggio scelto o immaginato fin dall'adolescenza, che però ci rivela tutti i suoi segreti solo quando entriamo nella maturità. (Pagine 288-289).
Il romanzo, come il suo protagonista, abbraccia tutti gli aspetti della vita ma in particolare quelli più oscuri e tragici, oltre alla religione un tema portante potrebbe infatti essere la sofferenza, subita e inflitta: sebbene a tratti trapeli un po’ di luce, leggendo si avverte pesantemente quel “nero” dell’opera a cui allude il titolo.
Una lettura faticosa ma che vale sicuramente la pena, un romanzo che affascina e stupisce, un’autrice che trovo sempre più straordinaria!
http://www.naufragio.it/iltempodileggere/21850
Zenone, instradato alla carriera ecclesiastica – l’unica possibilità di conoscenza che la sua nascita illegittima gli concede –, si emancipa dalla dottrina impostagli per spingersi nei recessi di medicina, alchimia e filosofia, campi che prenderanno svolte diverse solo nei secoli a venire.
Se infatti le arti magiche verranno progressivamente, e faticosamente, sostituite dal metodo scientifico, Zenone qui si farà pioniere di una sperimentazione avanguardistica, che però lo renderà vulnerabile a essere tacciato di eresia.
Vivrà quindi una vita intera dedicata alla cultura, ma il suo viaggio si fermerà al nero, quando la materia è marcescente e attende di essere trasformata in pietra filosofale, ricalcando un inevitabile destino che però saprà, anche in punto di morte, condurre senza che il flusso degli eventi decida per lui.
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Se la scrittura della Yourcenar è raffinata e precisissima, gli innumerevoli eventi a spasso tra la storia, l’inesistenza di rapporti interpersonali e il carattere algido del protagonista raggelano l’empatia che si potrebbe provare altrimenti per il romanzo.
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https://diariodiunamentecattiva.blogspot.com/2020/04/lopera-al-nero.html
L'intricata e avventurosa vita del medico-filosofo Zenone avvince, nel suo dipanarsi attraverso i luoghi e le epoche, anche perché richiama alla mente numerosi personaggi storici ai quali l'autrice si è effettivamente ispirata e sui quali (si scoprirà nella postfazione) si è meticolosamente documentata. Chi già conosce la Yourcenar non sarà stupito dalla grandezza e dalla densità di questo romanzo; chi non la conosce ancora potrà sicuramente apprezzarla e appassionarsi alla sua scrittura.
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