Il fumetto di supereroi stava attraversando un periodo controverso e innovativo: la seconda metà degli anni Ottanta fu segnata da un processo di maturazione che ebbe come oggetto le più celebri icone dei comics. Principale motore di questa tendenza furono due opere di Frank Miller (Daredevil Born Again e The Dark Knight Return) e il Watchmen di Alan Moore.
In quel periodo, i supereroi Marvel tingevano di scuro i loro costumi e vivevano avventure gotiche. Anche Spiderman indossava una divisa nera, proprio nel momento in cui le sue avventure si facevano più dark ed introspettive. Ma per rendere l’Uomo Ragno più moderno e adulto occorreva una storia che lo ponesse al livello del Dark Knight di Miller, obiettivo difficile, vista la personalità solare del personaggio, rimasta pressoché inalterata nonostante la nuove soluzioni grafiche. Con Kraven’s Last Hunt, DeMatteis riuscì nell’impresa: in un crossover che si dipanò in sei capitoli sulle tre serie regolari, infuse un realismo mai visto prima nelle storie del Ragno. Introspezione, dramma, violenza, morte e resurrezione: anche la Marvel aveva il suo Cavaliere Oscuro. Peter Parker, scriveva Marco M. Lupoi nell’introduzione, “è un eroe non perché possiede dei superpoteri, ma nonostante li possegga”.
"L'ultima caccia di Kraven" è un'oscura e meravigliosa parabola che ribalta con violenza narrativa e grafica il mito e i topòs dell'Uomo Ragno. Un personaggio sommariamente ridicolo alle origini come Kraven, un Tarzan di quart'ordine vestito con pellicce di animali capace di affrontare tigri e leoni a mani nude e cose così, assume grazie a DeMatteis e Zeck una profondità rara (e rimasta ineguagliata) nei personaggi a fumetti. Peter Parker, sconfitto e sepolto vivo, ne viene fuori come una fragile controparte, un boy-scout inconsapevole della natura umana, che invece Kraven, all'apice della propria follia, ha compreso: il male (inteso come rapporto di prevalenza del più forte, di prevaricazione dei deboli e di somma di arbitraria ingiustizia) è nell'uomo, il male è la natura, il male è parte fondante di ogni cosa.
...Continuala più bella storia dell' uomo ragno punto e basta. CAPOLAVRO ASSOLUTO.
abbiamo tradotto un saggio di De Matteis sulla genesi di questo libro, qua:
http://conversazionisulfumetto.wordpress.com/2010/10/12/la-storia-de-lultima-caccia-di-kraven/