A raccontare tutto con voce rotta dall’emozione è Suor Ottavia Salina, in fatto di paleografia massima autorità dell’Archivio Segreto del Vaticano. Un giorno, mentre è china su una ruvida pergamena, viene convocata urgentemente dalle più alte gerarchie pontificie che le affidano un compito di estrema segretezza. Suor Ottavia è l’unica persona al mondo in grado di decifrare uno strano tatuaggio – sette croci e sette lettere in greco antico che formano la parola stauros, ovvero croce – inciso sul cadavere di un etiope ritrovato sui monti della Grecia. Da questo enigma sembrano dipendere le sorti di tutte le Chiese cristiane, tanto più che accanto al corpo sono stati rinvenuti tre pezzetti di legno che probabilmente sono schegge della croce di Cristo.
Affiancata dall’inflessibile Guardia Svizzera Kaspar Glauser-Röist e dall’archeologo Farag Boswell, la suorina paleografa finisce per indagare su una setta tanto misteriosa quanto dimenticata: gli Staurophiyakes, ovvero i Guardiani della Vera Croce, incaricati nel IV secolo di vegliare sul Sacro Legno e ora fermamente intenzionati a trafugarne tutti i frammenti dalle principali chiese del mondo. Ma come scovare i fantomatici ladri, le cui tracce sembrano scomparire in un remoto passato?
La soluzione –sveleranno i tre investigatori- è celata in un unico vastissimo codice, il capolavoro assoluto del membro più illustre della Confraternita: Dante. Può dunque suonare come un indizio concreto la terzina del Purgatorio: “Aguzza qui, lettor, ben li occhi al vero/ché ‘l velo è ora ben tanto sottile,/certo che ‘l trapassar dentro è leggero”? Quali canti nascondono riferimenti ai rituali e ai luoghi di ritrovo reali degli Staurophiyakes?
Cercando significati reconditi in ogni singolo verso del Purgatorio, sottoponendosi a pericolose prove iniziatiche e passando attraverso le sette città simbolo dei peccati capitali – Roma, Ravenna, Gerusalemme, Atene, Costantinopoli, Alessandria e Antiochia -, Suor Ottavia e i suoi due compagni metteranno a repentaglio le loro vite per sciogliere il mistero finale: chi è l’ultimo Catone?
Un thriller storico di pregevole fattura, dettato dalle conoscenze di una romanziera storico-archeologa di elevate capacità. Matilde Asensi si conferma ottima scrittrice e sulla scia di opere come il codice da vinci confeziona la sua personalissima ricostruzione del messaggio contenuto nel Purgatorio di Dante. Tre novelli detective sono incaricati di risolvere il mistero legato alla scomparsa delle sante reliquie della Vera Croce. Tra prove incredibili e avventure affascinanti una suora, un archeologo ed una guardia svizzera si lanciano alla caccia di una setta antichissima. Pregevole racconto, da leggere, anche in vista del sequel, uscito dopo qualche anno dal grande successo del primo romanzo.
...ContinuaBello, coinvolgente e sicuramente interessante per tutte le descrizioni dei luoghi con le differenti culture, usanze e curiosità.
Forse un po' troppo ripetitivo nell'andamento dell'indagine in ciascuna tappa
L'ultimo Catone si divora, molto coinvolgente nei suoi misteri ed intrighi. I tre protagonisti sono impegnati nella caccia agli Staurophylakes per conto del Vaticano, guidati dai versi del Purgatorio di Dante Alighieri. Mi ha talmente incuriosito la trama che sono andata a documentarmi per vedere se queste figure siano esistite veramente. Il finale mi è sembrato un po' tirato, troppo dettagliato, una descrizione eccessiva di cui si poteva fare a meno.
Non conoscevo questa autrice, ma sono piacevolmente colpita dal suo modo di scrivere, chiaro e scorrevole, senza fronzoli, sicuramente leggerò anche il seguito.
La lettura del libro mi ha riportato ai tempi della quarta liceo. Avevo di fronte a me il libro più odioso di tutto il periodo scolastico ovvero il Purgatorio di Dante che secondo noi studenti aveva scritto questo libro solo per farci dannare l'anima. 50 anni dopo questo stesso Purgatorio diventa il libro più stimolante che abbia mai letto tanto è ricco di fantasia e trovate incredibili visto anche il periodo in cui sono state scritte. Ancora una volta mi viene in mente che ogni cosa va letta ed interpretata da diversi punti di vista e non bisogna soffermarsi sulle prime impressioni che purtroppo molte volt possono essere sbagliate. Ringrazio pertanto Matilde che mi ha aperto gli occhi su una opera così straordinaria ma anche per averla arricchita con il suo estro per costruirne una nuova vicenda moderna e intrigante fino ad un finale sorprendente.
...ContinuaUna novela muy entretenida. Enhorabuena por los conocimientos históricos, literarios y religiosos que tiene Matilde Asensi y por las historias de amor siempre presentes en sus obras.