Abbandonato. Questa antologia e i suoi due seguiti mi hanno confermato che il cyberpunk è un genere di fantascienza che proprio non mi piace.
per quanto il cyberpunk sia un genere oggi "superato" le storie qui presenti rimangono comunque valide, visto che i temi e le applicazioni tecnologiche trovano un riscontro effettivo nell'epoca attuale o nell'immediato futuro. alcuni racconti (stranamente quelli dei nomi più noti: Banks e Gibson ad esempio) sembrano poco concludenti, più episodi di un contesto più ampio che storie a sé, ma altri sono di ottimo livello, come Pat Cadigan e Tony Daniel.
...Continua(*polemic mode = ON*) Io vorrei sapere perché in Italia si pubblicano mucchi di cagate e non si ristampano gioielli di narrativa come questo. Ma d'altronde, se Gibson fosse stato italiano a quest'ora non avremmo il cyberpunk, perché nella terra del bello - ahahah - scrivere non se lo sarebbe filato nessuno. Consoliamoci, abbiamo Moccia... (*polemic mode = OFF*)
Premessa: amo il cyberpunk. E secondo me in italia ne arriva troppo poco (vedi sopra). Detto questo, la qualità complessiva dei racconti è alta.
Ci sono punte di eccellenza (la novelette della Cadigan, dalla quale non a caso è stato tratto un libro - ovviamente inedito da noi [ari-vedi sopra], oppure quella di Tony Daniel, altro illustre sconosciuto al popolo italiota, o ancora il racconto di Eileen Gunn che è assolutamente delizioso). Altri mi sono piaciuti meno - quello che mi è piaciuto meno in assoluto è proprio La stanza di Skinner di Gibson, che secondo me è incomprensibile se non si è già letto Luce Virtuale (ma io l'ho letto, tié).
Ovviamente, il fatto che mi siano piaciuti meno non vuol dire che siano scarsi, tutt'altro. Paragonarli al livello medio della produzione nostrana è come sparare alle formiche con il bazooka.
Ma, a parte questo, la cosa bella di questa antologia è proprio il suo offrire al lettore un cyberpunk declinato in tanti modi differenti: cibernetica, realtà virtuale, nanotecnologie, biochimica e ingegneria genetica... c'è di tutto qui dentro. Ho riscoperto il divertimento della lettura, il sense of wonder e il puro piacere di voltare le pagine per sapere come va a finire.
Praticamente una boccata d'ossigeno.
Infatti adesso mi attacco al secondo volume.
Tra tutti questi racconti se ne salvano giusto un paio che almeno sono leggibili senza sforzi belluini. Devo però avvertire che a me il cyberpunk piace veramente molto poco.
...alcuni racconti sono belli, altri passabili.
Tra tutti spicca quello di Tony Daniel, preciso e tagliente al punto giusto. Peccato che di questo autore nessun libro sia tradotto in Italia.