Per essere il libr(in)o d'esordio di una giovane autrice, non è niente male, storie non originalissime ma raccontate in maniera chiara e con il giusto pathos.
Primo libro di una giovane scrittrice italiana di certo sconosciuta ai più, ma di talento.
Qui troviamo 2 racconti ad alta tensione: nulla di veramente nuovo su questo fronte, così come l'influenza di Stephen King è fortissima (soprattutto nel secondo racconto), ma la cosa che colpisce di più è di certo come riescano a coinvolgere il lettore.
La noia non esiste e l'interesse è davvero alto.
Penso sia un pregio non da poco e che difficilmente riesco a trovare in autori più noti.
Consigliato!
Due racconti di follia, in cui si assiste a un inevitabile naufragio della ragione umana.
L'autrice ricorda molto Stephen King e, a parer mio, riesce a reggerne il confronto sia per lo stile, sia per le trame.
Un libro consigliatissimo a tutti gli amanti del genere!
Oggi sono qui per recensirvi “L’oblio della ragione”, di Chiara Vitetta: l’ho trovato girovagando su aNobii in un noioso pomeriggio di novembre. Infatti l’ho ricevuto con dedica dalla scrittrice stessa, visto che è stato pubblicato da una piccola casa editrice e trovarlo in libreria mi sembrava quasi impossibile.
Così, dopo averle lasciato un messaggio sulla sua pagina aNobii (http://www.anobii.com/chiaravitetta/books ), mi arriva a casa il romanzo: rimango molto colpita dal disegno della copertina, realizzato da un’amica dell’autrice.
A prima vista mi sembra sottile, e penso che sicuramente in 3-4 d’ore sarà finito, ma mi sbaglio: di ore ce ne ho messe solo un paio, e non per la dimensione del libro, ma per lo stile di Chiara che ti rapisce e non ti libera più fino a quando non sei arrivata all’ultima pagina, fino a quando non hai bevuto l’essenza che ti comunicano le sue parole completamente.
Ma adesso veniamo alla trama: il libro si divide in tre racconti brevi, Giustizia, Blackout e Non guardarmi.
I miei preferiti sono stati i primi due: Giustizia è la storia di un uomo che, condannato a morte, racconta al suo amico Luke le gesta che l’hanno portato a quel giudizio estremo.
Il protagonista di Blackout è un padre costretto a fare di tutto per far guarire suo figlio da una misteriosa malattia, che sta lentamente trasformando suo figlio in un mostro divora-umani...
Chiara dice di essere stata fortemente influenzata dal Re del Brivido, Stephen King, e infatti nei tre racconti si possono trovare chiari riferimenti ai suoi romanzi. Nonostante questo, Chiara non supera mai la sottile linea che separa l’ispirazione dall’imitazione.
Chissà, magari un giorno Chiara Vitetta diventerà la Regina del Brivido…?
Cinque stelline piene! :)
L’autrice si dichiara da subito una fan di Stephen King (che viene anche citato nel secondo racconto), e possiamo dire che la cosa è piuttosto evidente: lo stile narrativo, la scelta di personaggi e contesti, la caratteristica voce narrante intrusiva (troppo, in questo caso) rimandano senza dubbio al Re dell’horror, oltrepassando però quella linea di demarcazione che separa l’ispirazione dall’imitazione.
Continua su: http://www.studio83.info/l%27oblio_della_ragione.html
...Continua