Un'opera senza dubbio monumentale che richiede una certa conoscenza letteraria per essere in grado di coglierne tutto il genio artistico di Dante Alighieri.
Un trattato di teologia in poesia. Molti studenti lo odiano perché a mio parere è mal presentato dai docenti, in realtà è molto interessante da leggere.
Credo sia fondamentale leggerlo oggi, in quest'epoca fatta di romanzi leggeri da lettura mordi e fuggi, trovo importante cimentarsi in una lettura complessa e profonda.
Capendo la Commedia si imparano contemporaneamente storia e filosofia del medioevo, si vivono anche le delusioni e le aspettative di chi viveva quei secoli turbolenti. Anche se non si è amanti della teologia, i versi della Commedia vanno letti perché a loro modo sono anche un viaggio nei lati bui ed in quelli splendenti dell'animo umano. Che si sia atei o credenti inoltre, la Commedia lascia un messaggio da non dimenticare mai: il nostro intelletto è troppo limitato perché possa aver conoscenza totale del metafisico. Se imparassimo tutti finalmente questa lezione, finirebbero sia le guerre di religione (piccole o grandi che siano) sia le mancanze di rispetto, benché ovviamente Dante fosse sicurissimo della sua fede e certo non volesse intenzionalmente lanciare messaggi di tolleranza e reciproca comprensione.
C. (12 anni): Questo libro lo consiglio ai ragazzi dai 12 ai 20 anni perché può essere utile a scuola. Lo consiglio anche a chi piacciono i classici.
Sopravvalutato.
Meglio il "Convivio", la più grande opera dell'Alighieri, stranamente ricordato dai più per queste tre lunghe e zoppicanti cantiche, che comunque valgono una lettura per avere un quadro completo della letteratura italiana del tempo.
Ps: per chi non avesse tempo o voglia di finirlo, nel Paradiso trova - finalmente, aggiungerei - Beatrice.
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