Nel deserto di Atacama, in un villaggio di minatori del salnitro, una bambina sa raccontare i film come nessun altro. Le sue storie offrono, prima alla sua famiglia, poi all’intera comunità che si riunisce per ascoltarla, una temporanea, fragile, e però preziosissima, fuga dalla loro quotidianità senza speranze. Un libro scritto come una favola, che allude con delicatezza ad un mondo in cui la miseria è così grande che anche il poco, o il pochissimo, hanno valore. Scellerata la scelta editoriale di raccontare nel risvolto di copertina il finale del libro.
...ContinuaRomanzetto piccolo e veloce se non addirittura una lunga storiella. La vicenda inizia dolce e delicata capace di far innamorare di se e di far sognare. Trasmette magia nonchè dolcezza e tenerezza per questa piccola bambina, che sa raccontare alla perfezione i film che vede al cinematografo, peccato che poi il finale rovini tutto, deludendo il lettore.
...ContinuaUna miniera di salnitro nella pampa incandescente, sperduta nel deserto di Atacama, è il cuore pulsante di una piccola comunità di individui dai caratteri aspri, talvolta miti e solidali, talvolta violenti e rapaci.
Il loro orizzonte è sempre uguale, polveroso e infuocato, i giorni tutti identici e senza tempo, fino a quando la magia del fruscio di un proiettore cinematografico, con il suo fascio di luce iridescente e pulviscolare, non riuscirà a regalare a questi ultimi del mondo, reietti di un Cile marginale, l’occasione per spezzare le catene dell’alienazione che li opprime.
Fino a quando una bambina, che deve crescere in fretta, non avrà imparato l’arte della seduzione affabulatoria, regalando a chi l’ascolta uno stupore incantato.
E anche al lettore di queste pagine.
A quel tempo scoprii che tutti amano sentirsi raccontare delle storie
Devo dire che la trama mi piaceva molto. L'ho iniziato e la prima metà del libro non era male. Ma poi sembra che sia stato finito in fretta e furia, o che non c'erano abbastanza idee per un finale decente.