Letto per la prima volta nel 2008 (lo so, il 2020 è stato l'anno delle riletture) mettendoci più di un mese perché propio non passava più, complice probabilmente il fatto che ricordavo la trama solamente a grandi, grandissime linee (anche un po' sfocate), questa seconda volta sono riuscito ad apprezzare di più questo primo volume della trilogia "Queste oscure materie" e ora procedo subito con il secondo perché stavolta la curiosità di proseguire mi è rimasta, a differenza della prima volta in cui non vedevo l'ora di cambiare aria. Bello, mi è piaciuto, tante idee sono decisamente interessanti (quella dei daimon prima di tutte) e finora come 'world building' lo trovo più interessante (e volutamente intellettuale) del tanto blasonato Harry Potter. Qualche perplessità mi rimane riguardo a qualche punto della trama, a livello di coerenza e di "perché succede questo?", ma proseguo nella lettura della trilogia perché magari la risposta verrà dopo (Pullman dice chiaramente e subito che la storia si sviluppa in tre volumi). Credo che ormai, anche Pullman sia diventato un classico per ragazzi, troppo adombrato però dalla Rowling che sembra assorbirsi gran parte del pubblico (sicuramente anche grazie al successo della saga cinematografica). Il film con Nicole Kidman è stato un flop, peccato, non mi era dispiaciuto (corro a rivedermelo), forse la serie tv ridarà a questi libri l'attenzione che meritano. Penso comunque che la trilogia di Pullman possa piacere anche a un pubblico un po' più adulto o più colto che non la saga dell'insipido maghetto di Hogwarts (sia chiaro: insipido il maghetto, non la saga letteraria). Speriamo che i prossimi due libri della trilogia mantengano le promesse e le premesse.
...ContinuaUn libro fantastico che mi ha rimandato indietro nei tempi, a quando ero piccola e leggevo Harry Potter. Molto bello vedere una protagonista femminile e scoprire questo mondo parallelo. Leggendo questo libro mi sono chiesta più volte che animale sarebbe il mio Daimon, ho pensato ad un barboncino oppure una donnola, sicuramente queste strane creature che dovrebbero racchiudere la nostra anima più profonda sono stati uno degli elementi più curiosi ed interessanti di questo libro. Altre cose dire l'energia ambarica, nient'altro che la nostra elettricità oppure la polvere che immagino sia, anche dal titolo della serie, la materia oscura, tutt'oggi ancora introvabile.
Altri due libri mi aspettano e nel frattempo ne approfitto per guardare anche la serie tv.
Era da tempo che volevo leggerlo ma continuavo a rimandarlo, in questo periodo però c'è proprio bisogno di evasione verso altri spazi, altri tempi, altri mondi possibili e ne La Bussola d'oro c'è tutto questo. Le avventure della coraggiosa Lyra e del suo daimon (in un universo in cui l'anima assume le sembianze di un animale che ti cammina accanto) alle prese con streghe, orsi corazzati, texani aeronauti e Gyziani un po' rom un po' pirati, mi hanno catturata e trasportata lontano e lasciato la voglia di seguirla anche oltre... alla prossima puntata!
P.S. meno male che anni fa mi sono imposta di non vedere il film prima di aver letto il libro! Brutto, frettoloso e raffazzonato, niente a che vedere con la storia originale stravolta in diversi punti, perfino nel finale!
La bussola d’ oro è il primo libro della trilogia “Queste oscure materie “.
Lyra Belaqua, la nostra protagonista, affronta mille avventure attraverso Oxford e le Svalbard.
Incontra streghe, orsi, gyziani e soprattutto affronta verità sconvolgenti che la faranno crescere.
I bambini sono i protagonisti in questo primo libro ed hanno un ‘unico nemico il Magisterium (la rappresentazione della Chiesa). Il filo conduttore è la ricerca della polvere, di cui tutti i bimbi sono ricoperti.
Lo scrittore affronta temi teologici e scientifici, a volte di duro comprendonio, attraverso i suoi personaggi, ha dalla sua parte la creazione della figura del daimon, una parte di anima incarnata in un animale guida, la chiave spesso di tutto.
Ho seguito anche la serie HBO e devo dire che come primo capitolo può andare bene.
Proseguo con il secondo libro, visti i tempi.