I gusti sono gusti in tema di libri e possono essere migliaia variando in base al genere, allo stile, al racconto, forse anche a quello che ognuno di noi si aspetta di trovarci. Liala non mi ha mai attratto ma, certamente, ha nutrito generazioni di lettrici appassionate e non ci vedo nulla di male, anzi. Però una domanda vorrei farla perché proprio non riesco a togliermela dalla testa. L’oggetto è il libro “La cacciatrice di storie perdute” della scrittrice Sejal Badani; cominciai a leggerlo quest’estate, scelto da una prova di abbonamento a Kindle Unlimited che non rinnovai non riscontrando, in questo tipo di offerta, nulla che fosse per me significativo. Abbandonai anche il libro, evento per me molto raro, e da qui la mia domanda. Non sto a raccontarvi la storia, Google sarà certamente più bravo di me, dato che mi sono fermata molto prima della fine, vi racconterò perché l’ho abbandonato e qual è la domanda che mi è sorta dalla sua parziale lettura. Bestseller internazionale, libro più venduto in Amazon nel 2019, bla bla bla, ok, arrivo al punto. Sto leggendo della nonna della protagonista, siamo suppongo intorno alla metà degli anni ’30, in India, in pieno Colonialismo, Ghandi e le sue rivolte si stanno delineando all’orizzonte. La donna, sposata giovanissima naturalmente con matrimonio combinato, inventa storie e scrive in segreto e bla bla bla andando per via un bel giorno vede che gli inglesi stanno costruendo una scuola nella quale i bimbi, naturalmente, studieranno in inglese. E che fa la protagonista? Naturalmente si mette a chiacchierare con un militare inglese sempre per via, davanti agli occhi di tutti e bla bla bla, si danno del tu (ma, mi dico io, sarà pure tradotto da cani e visto che l’autrice, di origine e nome indiani, è però un ex avvocato newyorkese magari il traduttore ha interpretato in modo un po’ libero quel you) e bla bla bla. In quattro e quattro otto il tizio invita la tizia non solo ad andare a scuola ma addirittura ad insegnare ai bambini le sue bellissime storie. Sono esterrefatta. Mi trasferisco in Google e faccio qualche ricerca. Giudizi dei giornali: entusiasti. Giudizi dei lettori: entusiasti. Cerco una piccola voce fuori dal coro che dica…beh, scusate, secondo me in quegli anni in India che una donna sposata si mettesse a chiacchierare per strada con un militare Inglese dandogli del tu, diventandone immediatamente amica e poi altro (ma io questo lo immagino solo perché non sono andata avanti) non è molto credibile, anzi, mi fa girare un pochino le palle…Nulla, nemmeno una piccola voce. Quindi la mia domanda è: perché?
...ContinuaFORTUNATAMENTE ESISTONO ANCORA I LIBRI BELLI! LE STORIE SCRITTE BENE E CHE TI METTONO PACE.
Bellissimo libro. Mi ha trascinata in un mondo lontano sia nel tempo che nello spazio. Ho vissuto la storia insieme ai suoi personaggi e ho sentito sulla pelle le emozioni che provavano loro: la rabbia, l'amore, la tristezza e la commozione. Un libro che comunque fa riflettere sulle molte cose che troppe volte diamo per scontate nel mondo di oggi. 5 stelle secondo me meritatissime.
...ContinuaDai ma che carino questo romanzo! Una trama decisamente non originale per un rosa riuscito molto bene che si legge tutto d'un fiato.
Sejal Badani ha creato un romanzo che è un piccolo capolavoro, presentando luci e ombre di una cultura e di una mentalità in evoluzione, trasmettendo al contempo emozioni e forti sentimenti. Da tempo non leggevo un libro così coinvolgente, in cui i protagonisti sembrassero tanto reali da poterli considerare amici in carne e ossa, senza scordare le splendide descrizioni dell'India che hanno avuto un solo effetto: quello di farmi desiderare un viaggio verso terre lontane ed esotiche. Un romanzo assolutamente consigliato!
Recensione completa qui: http://sakomar.blogspot.com/2020/09/recensione-di-la-cacciatrice-di-storie.html
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