Stellata è una frazione di Bondeno in provincia di Ferrara che confina con le provincie di Mantova e Rovigo. Costruita in prossimità del Po, un fiume capriccioso nei mesi autunnali, periodo in cui le sue acque raggiungono golene e argini, e incantevole nei mesi primaverili quando la vegetazione giunge al massimo splendore e i suoi tramonti e il far del giorno incantano ogni viandante. Fra nebbie, caldo afoso e zanzare i Casadio si stabilirono a Stellata conducendo una vita semplice, povera e pacifica fino al matrimonio di Giacomo Casadio con la zingara Viollca Toska; un'unione che portò scompiglio nelle generazioni future. Con i tarocchi, carte magiche che tanto attraggono e al tempo stesso intimoriscono, Viollca disegnò il futuro dei Casadio, un dipinto tetro in cui ogni pennellata collima con una sventura, una morte tragica, un'unione sbagliata, eventi che nel proseguire del tempo si realizzarono. Carte e incubi ricorrenti, credenze fondate su presupposti magici e soprannaturali segnarono la vita dei Casadio. Tra le tante stravaganze della zingara una in particolare fu devastante e spesso sottovalutata: l'uccisione del serpente dalla pancia bianca...
E' la storia di sognatori, di persone fredde e razionali, di garibaldini, partigiani, fascisti, contadini e commercianti, di generazioni che ripetono gli errori dei loro avi, è la storia di una famiglia: i Casadio.
E' la prima saga che leggo pertanto il mio giudizio resta un po' altalenante. Ho apprezzato la descrizione dei borghi a ridosso degli argini, i capricci del fiume Po che conosco molto bene perché vivo a pochi metri da esso, i colori e gli odori, l'afa e la nebbia che rendono tutto poco sopportabile, le frasi in dialetto che mi hanno portato indietro nel tempo quando vivevo in Emilia. Avrei apprezzato qualche componente in meno della famiglia Casadio, soprattutto quelli appena menzionati e un approfondimento maggiore di altri. Una saga che è troppo schiacciata nelle 380 pagine, che ha inizio nell'Ottocento e prosegue fino ai giorni nostri, poco approfondita ma che ne consiglio la lettura.
“Salgo in macchina e ingrano la prima. Guido lentamente lungo lo stradone che costeggia il fiume. Il Po è in piena. La massa d'acqua corre verso il mare, scura e ribelle. E' quasi buio, sui campi galleggia un filo di nebbia. Sull'altra riva, si accendono di colpo le luci del paese. Ma è tempo di andare, adesso. “
In diversi momenti ho pensato di abbandonarlo perchè i fatti, mi sembrava, non portassero a niente se non al semplice racconto di questa famiglia nel corso delle generazioni. I personaggi sono moltissimi, spesso ho dovuto ricorrere all'albero genealogico che c'è alla fine del libro.
Il finale mi ha molto commosso e penso che tocchi un po' tutti quelli che hanno avuto la fortuna di crescere in una grande famiglia, padana o no.
In ogni caso non do più di 3 stelline e mezzo perchè, come dicevo, non ho trovato una trama ma solo un racconto dei personaggi.
...ContinuaMi è piaciuto veramente tanto.
è vero che alcune cose sono raccontate in fretta, ma a me la cosa non è pesata, anzi ho gradito molto il non volersi dilungare sulla vita di ognuno, preferendo raccontare solo episodi di vita che, insieme, creano il filo conduttore di tutta la storia.
non mi ha disturbato nemmeno il fattore fantasy.
è vero le vicende sono molto radicate nel contesto reale e nei fatti storici davvero avvenuti, ma io non l'ho trovato come una nota stonata, come invece è capitato in altri libri, dove il fattore magico decontestualizzava tutto.
BELL STORIA-SAGA FAMILIARE, LO AMMETTO L' EPILOGO MI HA COMMOSSO
Molto scorrevole, una lettura veloce attraverso il 900 italiano (e non solo) mai pesante, mai troppo onirico, mai pedante. semplice fantasioso commovente. bello !