n piccolo saggio per iniziare a ri-scoprire, ancora una volta, in che mondo siamo. Non che finora non lo sia fatto. Ma occorre sempre un nuovo inizio, troppo variabili, appunto, variano, troppo lèggerà è la, mia, impalcatura culturale. La sostanza del breve saggio è che siamo prigionieri, ancora di Tina, di thatcheriana memoria, che il sistema dei media ( che comunque, per quanto preponderante, è sostanzialmente ridotto a cinema, tv e internet, che magari, quest’ultimo avrebbe bisogno di più attenzione) ci rovescia addosso una cultura mainstream che il rigurgito ribelle degli anni sessanta/settanta non è minimamente riuscito ad arginare. Insomma, un libro interessante che è un punto di partenza.
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