Emily Kempin è la prima giurista europea ed è una delle pioniere delle lotte del femminismo. Una donna ottocentesca troppo moderna per i suoi tempi. La sua voglia di emanciparsi non si ferma alla scelta di un marito inviso alla famiglia, ho alla determinazione con cui conquista la maturità. Emily in America fonda la prima scuola per giuriste donne, si batte perché le donne oltre esercitare l'avvocatura. A Zurigo redige una rivista e a Berlino apre uno studio tutto suo ed inoltre è madre e moglie. Troppi i ruoli che questa donna, pur incredibilmente vitale e forte, si trova a giocare contemporaneamente. Dal '98, un anno prima che una delle sue studentesse studentesse riesca a diventare la prima svizzera laureata in giurisprudenza, Emiliy viene colpita da violenti attacchi schizofrenici, con cui lotterà per il resto della sua vita.
Un capolavoro sconvolgente, crudo e terribile in tutta la sua verità e che ci ricorda di ricordare chi per diritti, ormai per noi banali, a sacrificato con convinzione tutto se stesso.
molto carina la trama e lo sfondo storico.