Ancora una volta Diego De Silva non mi ha delusa. Avevo letto "Mancarsi" qualche mese fa, finendolo in pochi giorni; "La donna di scorta" l'ho acquistato due giorni fa, e l'ho terminato oggi pomeriggio. La scrittura è scorrevole, a volte include dialoghi riflessivi nella narrazione come se fosse il lettore a parlare tra sé e sé, analizza i sentimenti scindendoli e ponendoli a nudo, coltivando l'interesse crescente di chi sfoglia le pagine e vorrebbe conoscere l'epilogo, descrivendo infine una delle situazioni più comuni e complicate in assoluto.
Recensione completa qui: https://sakomar.blogspot.com/2020/07/recensione-di-la-donna-di-scorta-di.html
...ContinuaIl De Silva prima maniera, prima dell'avvocato Malinconica, prima di "Mia suocera beve" è un fine voyeur delle passioni della gente comune.
Quì viene raccontata l'improvvisa, insolita, inaspettata eppure sempre attesa passione tra due persone assolutamente normali, la cui vita scorre sui binari della mediocrità nel senso positivo del termine, vite irradiate da una luce tenue e sufficiente a non farle inciampare.
Una passione che non è solo desiderio ma amore, rifugio dove ritemprarsi e luogfo dove essere accolti, ma mentre per l'uomo vengono subito rivelate le smanie di possesso, seppur gentile, e di bisogno, la donna vive questa epifania senza chiedere nulla in cambio, perfettamente consapevole del suo ruolo e di quello dell'amante, della vita al di fuori dei loro incontri. Una dicotomia che sarà difficile da gestire.
L'assurda normalità di un amore che normale non è e che però in quel momento è l'unica cosa che rende vivibile la realtà. Un rimedio per far sfuggire il rivolo del tempo che passa verso qualcosa che non sia il buco dell'anonimità della propria esistenza. Un atto gentile di resistenza, presente come se fosse sempre stato lì a portata di mano eppure praticamente reso invisibile dal caso e dalle scelte compiute.
Alla fine la ricreazione finisce e si ritorna nei ranghi, quello che rimane è l'eco di un odore e uno spazzolino da denti.
Mi è piaciuto questo libro. Complici le dimensioni ridotte e, soprattutto, il fatto che si fa leggere molto bene, l'ho finito in un paio di sere. Qui, come negli altri suoi testi, De Silva presenta un pregio: affronta argomenti profondi, scava nell'intimo dell'animo, riporta a galla un sentire comune, in modo mai pesante e, soprattutto, con un finale per nulla ovvio.
È la storia di un tradimento ma affrontata da angolazioni, in un certo senso, inedite. Una sorta di rovesciamento, dà un senso di comprensione solo parziale e di cerchi che non si chiudono del tutto. Come la vita. Non viene elogiato né condannato l'adulterio. Non ci sono giudizi morali né facili semplificazioni o happy end forzati. Semplicemente, come fossimo spettatori, assistiamo a quello che accade nelle vite di Livio, Dorina, Laura e Martina, senza mai comprendere davvero fino in fondo. E nemmeno loro forse lo fanno.