Ad ora la migliore lettura del 2020.
Un libro moderno ambientato nell'era vittoriana e ispirato da un fatto vero.
Crichton gioca abilmente con i fatti tratti dalle dichiarazioni dei testimoni e degli imputati in tribunale, aggiungendo terminologie dell'epoca, e raccontando una avvincente avventura.
Dopo aver dato una descrizione sommaria dell'epoca e dell'importanza dello sviluppi delle ferrovie a Londra, ci tuffa col protagonista nella ricerca dei complici per realizzare una rapina definita "impossibile".
Divertente, coinvolgente, una lettura affascinante che non mancherà di incuriosirvi pagina dopo pagina, consigliatissimo!
Ci mette un po' a prendere velocità, si interrompe spesso per spiegazioni e aneddoti storici, finisce come un lungo articolo di giornale; non so se questo libro mi sia davvero piaciuto, la storia è affascinante ma il romanzo non mi ha soddisfatta.
...ContinuaMolto interessante l'introduzione che cala il lettore nel contesto storico e lo guida durante tutta la narrazione della Grande rapina al treno in un avvincente racconto della ricostruzione della preparazione ed esecuzione del vero furto avvenuto nel 1855.
...ContinuaLa Grande Rapina del Treno è stata per me davvero una bella lettura.
Già grande lettore di Crichton, mi aspettavo tutto fuorché un lavoro simile.
Siamo a metà del 1800, in un’Inghilterra alle prese con il boom economico e con la necessità di avere una struttura sociale sempre più complicata.
Vediamo la borghesia da una parte e l’estrema povertà dall’altra.
È in questo contesto che l’autore ci racconta di un fatto realmente accaduto, degno di una delle menti criminali più geniali mai esistite.
Il romanzo è per buona parte un saggio sulla Londra di quei tempi, sui costumi, sulle convinzioni e sui modi di dire di una popolazione in continua evoluzione, ma soprattutto su come la concezione dello spazio è cambiato con l’arrivo della ferrovia.
Le pagine raccontano di questa città che cerca di gestire il caos dandosi delle regole, tra le cui fila spicca Pearce, il protagonista della grande rapina.
È stato bello seguirne i preparativi, intervallati da informazioni scaturite dal successivo processo per capire al meglio alcune scelte e azioni. Fino ad arrivare alla mattina del 22 maggio 1855, sulla banchina della stazione di London Bridge, tutti pronti per salire sul treno che avrebbe dovuto portare i lingotti d’oro da Londra ai soldati in Crimea, passando per Parigi.
È stato quindi uno dei colpi più spettacoli, in un contesto magico come la Londra vittoriana, scritto da una delle penne più geniali che io abbia mai letto.
...Continua