"Un bambino che sta per arrivare è fonte di gioia ma anche di preoccupazioni. Potrebbe nascere morto, oppure deforme o cieco o scemo; o addirittura potrebbe essere una femmina"
Pearl S. Buck "La madre"
In un'antica Cina rurale, la madre (che non ha nome proprio) con una passione che le brucia dentro, affronta le innumerevoli miserie e disgrazie lungo tutta una vita: i parti come parentesi di riposo dal lavoro dei campi, una figlia che diventa cieca perchè non si trovano soldi e tempo per l'acquisto di una medicina, il figlio più amato che diventa un criminale comunista.
Un'autrice americana si cimenta nel racconto di vite osservate e mai vissute. Un bel racconto, niente di più, una narrazione avvincente "alla moda vecchia"
Nei romanzi della Buck sono soprattutto le donne a meritarsi la scena. Sono loro pur se brutte, o povere, o contadine sfinite dai parti e dalla fatica il sale della terra.
(Ma non sono obbligatoriamente misere contadine: c’è pure Madame Wu e la sua sete di sapere e Orchidea così determinata da diventare imperatrice, anche se fu l’ultima).
Non è O-lan de La buona terra, ma è comunque un gran personaggio questa donna senza nome, chiamata sempre “la madre”.
Nonostante una semplice e forte sensualità, spenta dalla vita che deve affrontare, il ruolo che lei sente suo è quello di madre.
Gli uomini non fanno una gran figura: il marito attratto dal gioco e da una vita più facile sparisce, il fattore meglio non parlarne.
Solo i figli le fanno superare la vergogna dell’abbandono che lei riesce a nascondere con astuzia a tutti.
La vita porterà morti vere e atroci, senza tombe su cui piangere, ma anche la gioia del primo nipote.
rilettura 03.12.2014
...ContinuaOgni genere, ogni autore, ogni opera trasmettono una visione della vita; questo romanzo in particolar dice che la vita è difficile e dolorosa che affrontarla tutti i giorni richiede coraggio e lacrime: Che tristezza, direte..perchè 5 stelle? Perchè ogni opera, oltre alla visione del mondo che trasmette, ha un'altra caratteristica: può essere bella o meno bella, riuscita o non riuscita, può parlare al cuore dl lettore o rimanere muta. E questo romanzo mi porta lì dove si svolge, indifferente del tempo e dello spazio. Mi porta a vedere come mie le vicende dell'anonima madre, vivendo nella mia storia personale i suoi sentimenti.
Unico appunto: l'ultima parte della storia, pur avendo un suo senso, mi è piaciuta meno, sembrandomi quasi eccessiva e obbligata..ma non vi dico di cosa si tratta..
Troppi libri in casa mia.
Lo dice mia mamma che è stufa di vedersene attorno così tanti, lo dice mio padre che quando cerca un libro non sa da dove iniziare a guardare per trovarlo, lo dico io che vado a sbattere contro le pile che partono da terra in camera mia.
In effetti, è anche comprensibile: sommando gli 82 anni di un vorace lettore, per di più appassionato di storia, agli 84 di una vorace lettrice, per di più insegnante per quasi cinquant’anni, e aggiungendo i miei 35 di vorace lettrice per osmosi, il calcolo dei libri presenti in casa, anche volendo andare al ribasso, dà un numero notevole.
La parentesi iniziale è doverosa per poter capire che i miei, mai mi hanno consigliato di leggere. Al massimo, quando da ragazzina, mi vedevano annoiata, si limitavano ad alzare lo sguardo alle pareti, come dire “Beh, guardati un po’ attorno, e vedrai che qualcosa che ti distragga lo trovi di sicuro”.
Perciò, quando qualche tempo fa ho preso questo libro da una terza fila della libreria, e ho detto il titolo a mia mamma che lì vicino sedeva sul divano a guardare la tv, mi sono parecchio sorpresa, quando con entusiasmo, mi ha detto: “Brava! Leggilo che è proprio un bel libro!”
Stupita per l’improvviso e inaspettato consiglio, ho cercato di saperne di più.
- Di cosa parla?
- Di una madre.
- ….
- ….
- Grazie mamma! Ero incerta se leggerlo o no, ma adesso che mi hai spiegato così bene la storia, mi hai proprio convinta.
Non ci sono state repliche al mio commentino sarcastico. Quindi sono scesa dalla scala e l’ho portato in camera mia, ansiosa di sventare a fine lettura il laconico sunto di mia mamma.
È vero che all’inizio c’è una madre. Una madre povera, non troppo, ma neanche poco. È una madre che oltre ai figli, ha un marito e una suocera da accudire. Una madre giovane e nel pieno delle forze, quasi bella quando dopo una giornata di lavoro nei campi, siede in cortile a godere dell’ultima luce crepuscolare. Conduce una vita dura, come chiunque debba sottostare al ciclo della natura e della terra, un susseguirsi di fatiche quotidiane e di pasti frugali ma sereni.
Ma ecco che il tempo cambia. Quando anch’io ormai ero entrata in tacita armonia col ritmo e la vita spartana di questo piccolo nucleo familiare, inizia il degrado, un flusso costante di perdite.
La madre perde innanzitutto il marito, e già questo, da parte del Destino è un colpo basso, seppur prevedibile. L’ ho osservata mentre si reinventava in un duplice ruolo, quello della madre che deve crescere da sola la prole, e quello del marito che lavora nei campi. Ma è solo l’inizio. Poi perde la suocera, e si trova orfana senza esserlo veramente. Poi la giovinezza, quindi la dignità, poi ancora l’orgoglio, infine i figli.
Una discesa agli inferi, un calvario senza fine, e mano a mano che procedevo con la lettura, quasi speravo in un miracolo, oppure in un definitivo cataclisma, purché si ponesse termine a tanta sventura. Invece no. Quella donna che porta nel corpo solo il segno di uno stillicidio di pene consecutive e costanti, ancora non aveva finito di sorprendermi . Ho letto compatendola, le pagine in cui la vita le toglieva tutto, la femminilità, gli affetti, la serenità, e ho provato quasi sollievo quando impietosa, l’ha lasciata lì abbandonata a se stessa, certa che il tempo le avrebbe dato il colpo di grazia. Ma non sapeva, e manco io lo immaginavo, che al di là della donna, ormai distrutta e annichilita, riemerge prepotente l’unico punto di forza di questa creatura senza nome per tutto il libro. Il suo essere madre. Il biblico e inesauribile istinto materno che la fa risorgere dalle sue stesse ceneri. Un epilogo che diventa poesia per il cuore del Lettore, e affonda le sue radici nel cuore della Lettrice.
Aveva ragione mia mamma: questo libro parla di una madre, La Madre.
...Continua