Ma quando ti capitano tra le mani, li trovi stupendi.
Ecco, questo è uno di quelli. Non è nemmeno un romanzo, è un saggio documentatissimo sulla vita di un disgraziatissima cittadina cinese (e il suo circondario) nella seconda metà del '600. La ricostruzione della durezza della vita dell' epoca e di qualche rara, fulgida gioia, è davvero ammirevole. Forse il paragone è improprio, ma mi viene di associare questo libro, per la bellezze dello stile, ai saggi di Le Goff sul medioevo occidentale.
Forse la suggestione che scaturisce dal libro di Spence è dovuta anche alle fonti. L' autore riporta spessissimo dei brani di P'u Sung-ling, autore di "Racconti straordinari dello studio di Liao", opera a me sconosciuta fino a ieri, ma che, a questo punto sarei curiosissima di leggere, perchè sembra proprio trattarsi di un ritratto palpitante e partecipe della società dell' epoca... Forse una Commedia umana della dinastia dei Qing
non svelerò chi è l'assassino senno Anobii( il Dio dei Libri )mi riempie di cartelli infamanti, ma in realtà la morte della povera signora wang è uno studio su una piccola e miserabile provincia della Cina e sulla condizione delle donne nel Celeste Impero, più in generale...
Ho letto libri più scorrevoli, ma il risultato è terrificante, più di un libro di Stephen King