Di sicuro si tratta di un caposaldo scaturito dalla fabbrica di capolavori oulipiani. Un plauso va a colui (sarà nominato più sotto) il qual ha tradotto in altra lingua o idioma, dir si voglia, l’arduo romanzo dato alla stampa in Italia quando scoccava l’anno domini 1995, da Guida di Napoli...
http://www.piegodilibri.it/libri-dispersi/scomparsa-george-perec/
Certo che scrivere tutto un romanzo senza mai usare le vocale "e" è sicuramente notevole. Se si pensa poi che questo romanzo è stato tradotto e che quindi lo stesso ha fatto il traduttore. Ma a volte mi è sembrato troppo forzato, ripetitivo e anche noioso.
Aspettative tradite.
http://eliaspallanzanivive.wordpress.com/2014/08/13/ci-e-semblato-di-vedele-una-elle/
Cosa dir una volta posato il tomo? Un giudizio qualora ci si avvicini al titolo di cui qui si parla?
Sopratutto acrobazia narrativa, d'accordo, ma non solo, trovo ci sia una trama valida, tuttavia a tratti un po' noiosa, a mio umilissimo avviso, assai popolata di uomini, ricca di fatti, di omicidi, più ancora (addirittura troppo?) di citazioni, dotti richiami, saggi avvisi, allusioni, di cui io di sicuro non ho colto più di una piccola porzioncina!
Uffa, quanta fatica in una dozzina di frasi! figurarsi un libro di 285 pp.! Un gran lavoro in cui voglio proprio immaginarmi G.P. si sia compiaciuto, abbia sghignazzato, scribacchiando, sollazzandosi alla grandissima!
Io non tanto o piuttosto non in ogni pagina, tuttavia a tratti sì, l'ho gradito, lo dimostro così, con una manciata di parole...
Ti credo caro Perec, non hai utilizzato la "e" per tutto il romanzo...