Il coito occupa una parte limitata del tempo vitale di una persona, quasi risibile, pochi minuti al giorno, o al mese, o ancora meno... di conseguenza è assai più presente negli atti sostitutivi che in quelli reali. Il suo spettro si aggira nella vitIl coito occupa una parte limitata del tempo vitale di una persona, quasi risibile, pochi minuti al giorno, o al mese, o ancora meno... di conseguenza è assai più presente negli atti sostitutivi che in quelli reali. Il suo spettro si aggira nella vita di ogni giorno, ma è raro che prenda corpo. Atti preparatori, atti sostitutivi: novantanove volte su cento ci limitiamo a quelli....Continua Nascondi
Era ciò che non capivo ad affascinarmi e conquistarmi, e solo oggi realizzo che chiunque voglia esercitare un potere di attrazione sugli altri non dovrà mai rendersi del tutto comprensibile, mai abbassarsi alla chiarezza.
Se il dominio sulla donna è un attributo essenziale della mascolinità, ne va della sua essenza moderarlo non meno che rinunciarvi del tutto: sarebbe non un’abdicazione ma un autentico suicidio. Rinunciando a esercitare tale dominio, il maschio diventSe il dominio sulla donna è un attributo essenziale della mascolinità, ne va della sua essenza moderarlo non meno che rinunciarvi del tutto: sarebbe non un’abdicazione ma un autentico suicidio. Rinunciando a esercitare tale dominio, il maschio diventa inutile, periferico, privo di scopo, una specie di fuco; non appena smette di controllare e opprimere le donne, il maschio precipita in un burrone di insicurezza e solitudine, dove si accorge di essere ridondante, marginale rispetto alla continuità dell’esistenza incarnata nella femmina: un episodio biologico, uno scarto bizzarro, la cui funzione si esaurisce rapidamente....Continua Nascondi
Se sono pochi gli uomini in grado di sottomettere sul serio e manipolare le donne a loro piacimento, sono molti invece quelli che aspirerebbero a farlo, o che indirettamente traggono vantaggi dal dominio brutale esercitato dai primi. Si tratta di queSe sono pochi gli uomini in grado di sottomettere sul serio e manipolare le donne a loro piacimento, sono molti invece quelli che aspirerebbero a farlo, o che indirettamente traggono vantaggi dal dominio brutale esercitato dai primi. Si tratta di quello che i sociologi chiamano “dividendo patriarcale”, per cui, anche senza prevaricare nessuna donna in prima persona, io incasso la mia piccola quota di potere di cui ciascun uomo gode, grazie alla sottomissione delle donne messa in atto da altri; alla subordinazione che sono altri ad aver creato. In parole povere, non ho bisogno di usare violenza ad alcuna donna perché c’è già qualcun altro che lo fa per tutti, cioè provvede a instaurare il regime oppressivo che il singolo uomo potrà biasimare, ma di cui di fatto approfitta....Continua Nascondi
Questo si deve alla doppiezza costitutiva del fascismo: che tiene insieme istituzione repressiva e insofferenza, la legge e la trasgressione, l’istinto di conservazione e il piacere fanciullesco di dilapidare, disperdere, distruggere i castelli di saQuesto si deve alla doppiezza costitutiva del fascismo: che tiene insieme istituzione repressiva e insofferenza, la legge e la trasgressione, l’istinto di conservazione e il piacere fanciullesco di dilapidare, disperdere, distruggere i castelli di sabbia appena eretti... il culto dell’ordine unito al massimo dell’anarchia. Come pura aspirazione, il fascismo è il luogo virtuale del godimento senza limiti, assoluto, perverso, e dunque impossibile, e dunque disperante, e dunque che finisce per coincidere con la più rigida repressione del godimento. Il suo ideale segreto sarebbe la promiscuità più sfrenata, la sua pratica concreta il controllo coercitivo esercitato su qualsiasi devianza. Come un’immagine che riflettendosi si distorce, facendo così emergere all’improvviso i suoi tratti nascosti e invisibili nella visuale ordinaria, è proprio nel fascismo, ostinato, residuale, ma sempre rinascente, sempre nuovo, che si coglie al meglio il carattere contraddittorio dell’epoca in cui si svolge questa storia.
Il maggior problema del fascismo è che non si è mai fascisti abbastanza. Si potrebbe esserlo sempre di più, persino più fascisti di Mussolini, più nazisti di Hitler. C’è come una smania che non può essere soddisfatta, un confine che si sposta sempre in avanti. Come ogni mistica, quella fascista è senza fondo. C’è sempre qualcuno che può rimproverarti di essere tiepido, totalitario ma non del tutto, fedele e fiducioso ma non ciecamente, ardito a metà, e se non c’è, allora il fascista interiore che è in ogni fascista si inquisisce da solo....Continua Nascondi
Afflitta dalla sua stessa saggezza, sarebbe tentata di liberarsene con colpi di testa o di mano, e talvolta si lascia sedurre da forze estranee in cui crede di riconoscere l’istinto, la vigoria, la gioia spontanea, dato che lei non ne è capace, non èAfflitta dalla sua stessa saggezza, sarebbe tentata di liberarsene con colpi di testa o di mano, e talvolta si lascia sedurre da forze estranee in cui crede di riconoscere l’istinto, la vigoria, la gioia spontanea, dato che lei non ne è capace, non è capace di capire cosa effettivamente vuole, cosa sul serio desidera. Rinviati alla fine del mondo l’idea della liberazione, e il sogno di conseguire un’autentica libertà, è obbligata nel frattempo a essere scrupolosa in ogni istante, a prendere sul serio un’infinità di minuzie e a soppesarle nel caso possa rinvenirvi un utile. Il principio del vantaggio personale moltiplica i contatti umani ma li guasta sul nascere. La quantità di cose che vanno misurate eccede ogni misura. Se il nobile era perlopiù nullafacente eppure felicemente attivo nelle sue passioni, il borghese è reattivo – nulla di ciò che fa è autonomo, gratuito, spontaneo, originale – nemmeno lo svago – tutto in lui nasce come reazione a qualcos’altro, come risposta, come risentimento o replica, recupero, contro-offerta, trattativa. Può considerare virtuoso solo ciò che lo mette nelle condizioni di essere produttivo al massimo; tutto il resto non conta o peggio è un lusso, diventa uno sperpero essere una persona con i suoi slanci e le sue magagne; va screditata ogni inefficienza, ogni spreco. ...Continua Nascondi