Primo libro di uno degli autori che amo di più. Ovviamente pecca di alcune ingenuità. Ovviamente è a tratti troppo postmoderno. Ovviamente però si intravede (intralegge) il talento smisurato. Le frasi a volte sono quasi barocche nella costruzione, ma talmente scritte bene da fartelo perdonare. Talento sottotraccia pronto a sbocciare (e sboccieraà, eccome, nei libri che seguiranno!)
...ContinuaNon so perchè, ma improvvisamente ho associato una immagine alla fine delle pagine: quei funerali con la banda che intona una sorta di blues triste misto a canti gospel che oscilla lentamente, ma anche velocemente, da uno stato d'animo all'altro.
E' faticoso, questo pezzo di Franzen, molto faticoso. Ti porta da un umore all'altro, lo ami, poi lo odi, poi accelera, poi si perde in particolari esasperanti quanto a volte di una bellezza lapidaria. Poi accelera di nuovo, come se dovesse recuperare del tempo, ma per dire cosa? per fare cosa?
Sali e scendi sull'altalena, cerchi di afferrare qualcosa agitando le mani nell'aria, ma sei sempre lì... sull'altalena. Sei impantanato a St. Louis, fra le sue paludi morali, intricate, sordide e multirazziali. Perchè proprio una indiana di Bombay diventa capo della polizia, oltretutto donna, in un ruolo, in una città dove le donne sono tutt'altro che inserite in ruoli chiave? Cosa vuole ottenere facendo leva sugli intrighi ed il disfacimento morale della comunità della cittadina? Domande senza risposta.
Sembra un lunghissimo serial tv, fatto di sospetti, acque torbide, finzione, falsità senza riuscire ad essere sufficientemente attraente nel solleticare le corde della lettura.
E' stato difficile resistere e la lunghezza del tempo che ho impiegato a leggerlo è indicativa. Non l'ho trovato esaltante, con un finale poi mozzato in maniera approssimativa (ma è una mia opinione, forse dovuta anche alla stanchezza), ma non mi arrendo. Ho altre cartucce Franzeniane da spararmi negli occhi. A noi due!
F. scrive da Dio, tanto per cominciare. Qui ti immergi in una St. Louis cupa e aggrovigliata. "Degne figure losche" e "putrida gente per bene" si mescolano fra loro, intrigano, complottano, corrompono, e se è funzionale al disegno: uccidono. Una metropoli in cui occorre stare molto attenti, perché si rischia davvero di finir male, e serve a poco che tu sia una donna bella, giovane e tosta, una che sa il fatto suo e che comanda tutti i poliziotti in città. Non ti basta perché nulla è ciò che appare (nemmeno tu sei un angelo), qui non trovi buoni e cattivi ben distinti e schierati, ma solo figure ambigue che non ti consentono di centrare i personaggi, di catalogare con precisione le scene. Figo! Leggilo se i polizieschi dark, magari scandinavi, quelli ben rodati con l'ispettore buono ma fiaccato dalla vita e dai vizi, ti stanno ormai un po' stretti.
...Continua