A volte mi sembra di essere un "bastian contrario" perché immancabilmente quando un libro piace a tutti, a me fa l'effetto contrario. Non posso dire che non mi sia piaciuto del tutto, non posso dire che il contenuto non sia molto forte e toccante, sarà per come è scritto o perché è frutto di un racconto in prima persona, a me non è arrivato come ad altre persone.
...ContinuaBel libro. Anche se in realtà non succede poi molto. E' un monologo, quello del bambino Momo' che ha dieci anni e poi un giorno ne ha improvvisamente 4 in piu'. Devo dire che questo è uno di quei libri che ti resteranno e che ricorderai. Sembra a volte sia stato scritto veramente da un bambino di 10 anni. Non ti dimentichero' Momo...si deve amare
...ContinuaPer merito delle illustrazioni di Manuel Fior, belle, tristi , macabre, strazianti sono riuscita a leggere questo celebre romanzo di Romain Gary, alias Romain Kacev, pseudonimo Emil Ajar.
Ad un primo tentativo, qualche anno fa, avevo sospeso la lettura sentendomi a disagio in quel quartiere di Belleville, a Parigi, popolato di immigrati, arabi di provenienza algerina o giù di lì, neri, prostitute, magnaccia, travestiti e l'improbabile Madame Rosa, ebrea scampata al campo di concentramento, che tiene un ospizio di bambini "figli di puttana", nel vero senso del termine.
Uno di questi, Momo, ovvero Mohamed, ci racconta la storia, usando un linguaggio che potremmo a buon diritto definire "da postribolo", tra il comico, il sarcastico ed anche il patetico.
Grande successo appena uscito, nell'ormai lontano 1975, da qualche anno questo romanzo è tornato alla ribalta insieme alla romanzesca e tragica storia del suo autore.
Ed ora la riproposta nella efficace versione illustrata: l'immagine dell'enorme corpo agonizzante di Madame Rosa, avvolto nel kimono giapponese e col viso ricoperto di pesanti strati di trucco, non sarà facile da dimenticare.
Si può vivere senza amore? No, Momo. Si può tirare avanti, sopravvivere, ma non si può chiamare vita.
La vita davanti a sè è la storia di Momo, ragazzino arabo nella banlieu di Belleville, figlio di nessuno, accudito da una vecchia prostituta ebrea, Madame Rosa
È la storia di un amore materno in un condominio della periferia francese dove non contano i legami di sangue e le tragedie della storia svaniscono davanti alla vita, al semplice desiderio e alla gioia di vivere.
Libro meraviglioso,toccante e profondo.
Peccato non avere la sesta stella a disposizione.
“Il signor Hamil s'era perduto dentro perché la vita fa vivere la gente senza fare una grande attenzione a quello che gli succede”….
La vita di un condominio multietnico nelle banlieue parigine degli anni settanta, descritta da un ragazzino, “figlio di puttana” in tutti i sensi, con uno spiccato sense of humor e notevole intelligenza.
Un romanzo profondo e fresco, un’invenzione linguistica particolarmente efficace che riporta con lievità, attraverso gli occhi di Momò, problematiche come l’eutanasia, i conflitti, gli odi razziali, l’accudimento, per concludere che solo un grande gesto d’amore può salvarci dall’abbrutimento. Inventore di un gergo da bambini e da emigrazione Romain Gary ha creato un affresco originalissimo che cattura chi legge trasportandolo in una dimensione che apre orizzonti che sorprendono a ogni pagina, costringendoci a riflettere. “E’ stata la signora Nadine che mi ha fatto vedere come si può far andare il mondo all’indietro e la cosa mi interessa molto”. Cantore della Francia multietnica, scritto con lo pseudonimo di Emile Ajar, un romanzo assolutamente da leggere. Crudo, realista ma commuovente e divertente allo stesso tempo.
“Sono rimasto ancora un po' con lui lasciando passare il tempo quello che scorre lentamente e non è francese. Il signor Hamil mi aveva detto tante volte che il tempo viene lentamente dal deserto con le sue carovane di cammelli e che non ha fretta perché trasporta ‘eternità. Ma è sempre più bello quando ti viene raccontato, che quando lo guardi sulla faccia di un vecchio che ogni giorno se ne fa rubare un po’ di più e, se volete sapere la mia opinione il tempo bisogna anche cercarlo dai ladri. (pag. 122) .
“Da noi è proibito abortire i vecchi quando la natura li soffoca lentamente…”