È la storia di un amore forte e folle, di un ossessione, della gelosia che porteranno un uomo ad uccidere la donna che ama. È proprio attraverso le sue parole, in una lettera indirizzata al giudice, che conosciamo la sua vita, la sua professione ed in ultimo l'identità della donna che lo condurrà a questo amore folle e che cadrà sua vittima. È un noire breve ma intenso che mi ha ricordato molto Jezabel, come struttura e Lolita per l'ossessione dell'amore.
...ContinuaLibro che possiedo da un sacco di tempo e che è rimasto lì perché non mi attirava. E in effetti, tra i moltissimi di Simenon che ho letto, è uno di quelli che mi è piaciuto meno. Non ho empatizzato con nessuno dei personaggi, meno che mai con la voce narrante. Non ho capito proprio cosa avesse nella testa, lui spiega al giudice le motivazioni delle sue scelte, e a me continuano a sembrare del tutto immotivate. Boh.
...ContinuaMi sono avvicinato a questo libro, che avevo in lista di lettura da molto tempo, con una serie di pregiudizi. Considerata la fama del suo autore, grande seduttore e, quindi immaginato come uno che non abbia per il genere femminile particolare rispetto, mi aspettavo un provocatorio romanzo a tesi, del genere “se le vanno a cercare, certe cose” (dove le “cose”, nella fattispecie, sono violenze, aggressioni o, come si dice oggi con orripilante neologismo lipperinico, “femminicidio”).
Invece ho trovato tutt’altro, ed è un tutt’altro che potrebbe essere pane per i denti di psicologi, psichiatri e anche criminologi. Il libro è la lunga lettera che il protagonista, arrestato dopo l’omicidio della sua compagna, scrive dalla prigione al suo giudice. La lunga lettera ripercorre tutta la sua storia: figlio della piccolissima borghesia rurale in via di impoverimento, fa il “salto di qualità” e diventa medico, continuando ad esercitare la professione nel suo ambiente di provenienza. Padre alcolista e rozzo seduttore, forse morto suicida; madre iperpresente e iperorganizzatrice, bisognosa di avere un controllo assoluto su tutto e su tutti. Lui, sembra, del tutto incapace, nonostante due matrimoni (prima moglie morta di parto) e due figlie, di provare sentimenti genuini per chicchessia, le donne in particolare. Fino all’incontro casuale con una donna, che gli si presenta come un’ochetta seduttrice, ma in cui lui trova moltissimo - molto più di quanto avrebbe potuto immaginare a pelle - e di cui, inaspettatamente, si innamora. Ma attenzione: è un amore “tossico” (come si dice oggi), tutt’altro che liberatorio, fortemente distruttivo e autodistruttivo, al punto che, per odio di “quella di prima”, arriva a percuoterla duramente (e lei sembra contenta di questo). E’ qui che la comprensione del lettore comincia ad arrendersi, e sarebbe, appunto, necessario l’intervento di uno psicologo. Il libro parla poco delle modalità e delle cause dell’innamoramento, molto delle conseguenze; le botte, ma poi anche abbandonare il tetto coniugale e l’attività di medico in provincia, la fuga con lei a Parigi, il tentativo di controllare questa sua violenza, e poi la perdita di controllo, l’omicidio, il consegnarsi spontaneamente e rassegnatamente all’autorità. La lettera finisce dicendo che lui vivrà con lei, per lei, eccetera. Ma poi, in un poscritto, si scopre che poco tempo dopo aver concluso la lettera, si sarebbe suicidato. Forse che Simenon - che comunque non sembra prendere particolarmente le parti del suo personaggio sebbene faccia di tutto per esplicarne il punto di vista - abbia voluto distanziarsene definitivamente, giusto per non dar adito a sospetti? O il suicidio finisce per apparire come la “giusta punizione”? (La pena di morte, ancora vigente in Francia all’epoca in cui fu scritto questo libro, non sembra essere seriamente presa in considerazione da nessuno).
A voler tirare una morale a tutti i costi di questa storia abbastanza squallida, si potrebbe dire che il protagonista è vittima primariamente della convenzionalissima etica borghese; schiacciato da questa come dai suoi genitori (in primis la madre ma poi anche la seconda moglie) più che vivere e fare delle scelte si lascia vivere e scegliere dagli altri, fino ad arrivare a non saper gestire una persona che finalmente ama e da cui è riamato; tanto la ama al presente, quanto detesta il suo passato - quello da oca frequentatrice di bar e locali, magari con qualche momento di dissimulata prostituzione - e, almeno così dice, proprio da questo odio (non per lei ma per quello che era stata, per un’altra che non c’è più ma non avrebbe mai dovuto esistere) nascono i suoi momenti di violenza che proseguiranno fino all’omicidio “liberatorio”.
(A latere faccio un pensiero abbastanza provocatorio: chissà quante vite hanno salvato le pratiche BDSM. La ritualizzazione, il coraggio di guardare in faccia i propri fantasmi, il mettere sé stessi e le proprie pulsioni tra le parentesi di un gioco consensuale permettono di riconoscersi e di gestire le proprie emozioni profonde che, se irriconosciute e lasciate agire, possono veramente portare agli abusi del sadismo e del masochismo intesi come patologie psichiche. Il problema è che per accedere a certe pratiche ci vuole anche un’autocoscienza e una cultura che non tutti hanno).
Un libro amarissimo e triste, ma comunque bello e scritto bene. Sicuramente superiore a “L’uomo che guardava passare i treni”. Non ho peraltro mai letto nulla del commissario Maigret, dato che non amo il genere giallistico (e sarebbe comunque arduo non immaginarselo con i baffoni staliniani di Gino Cervi).
...ContinuaIl libro ha per oggetto un tema molto attuale, un femminicidio.
Il protagonista della vicenda, Charles, descrive in prima persona attraverso una lunga lettera al proprio giudice, tutti i particolari del suo folle amore per una donna conosciuta per caso e diventata la sua amante.
Un amore fatto di passione, di violenza, di gelosia. L’autore analizza i meccanismi assurdi e spesso incomprensibili che portano un essere umano a decidere della vita di un'altra persona. La storia di un uomo che non è riuscito a fare pace con il passato, che non è riuscito ad elaborare i sentimenti, le emozioni e le pulsioni; la storia di una donna troppo fragile, insicura che cerca di aumentare la propria autostima attraverso l’approvazione di uomini occasionali.
Non è il libro che ho preferito di Simenon, ma lo consiglio assolutamente per il forte impatto emotivo e psicologico.