Maigret è in trasferta in Costa Azzurra per risolvere un omicidio e soprattutto per evitare uno scandalo.
Fa caldo, la gente è lì in vacanza e il commissario non si sente nel suo elemento, nonostante l’ispettore locale non faccia che decantargli la bellezza del luogo.
Maigret invece si interessa solo alla vittima, a cui per certi versi si sente affine, prova a mettersi nei suoi panni e rintracciandone gli spostamenti arriva al Liberty Bar.
E il Liberty Bar lo inghiotte.
L’atmosfera, che nei romanzi di Simenon ha sempre un ruolo enorme, qui è quasi più importante della trama. Si arriva alla fine inebriati e intontiti.
Una lettura veloce ma intensa.
Gli era tornata in mente la frase di un amico cui un giorno aveva offerto l’aperitivo.
«Cosa prendi?».
«Una genziana!».
«Che cos’è, una nuova moda?».
«Non è una moda! È l’ultima risorsa dell’ubriacone, vecchio mio! Tu conosci la genziana e sai quant’è amara. E non è neppure alcolica! Be’! Quando per trent’anni uno ha buttato giù liquori di ogni genere, questo è l’unico vizio che gli resta. Perché solo il gusto amaro della genziana riesce ancora a stimolargli le papille...».
Proprio così! Un luogo immune dai vizi e dalla cattiveria! Un bar dove i clienti entravano e andavano subito in cucina, accolti familiarmente da Jaja!
E bevevano mentre lei cucinava! E magari facevano un salto dal macellaio vicino a comprare un pezzo di carne per il pranzo! Poi, quando Sylvie scendeva seminuda e con gli occhi pieni di sonno, la baciavano sulla fronte, senza neppure lanciare un’occhiata ai suoi seni scarni.
Non c’era molta pulizia, né molta luce. Non si parlava molto. La conversazione si trascinava pigramente, come del resto le persone...
Il mondo esterno con la sua agitazione non esisteva più. Soltanto un rettangolo di sole...
Mangiare, bere... Sonnecchiare e bere ancora mentre Sylvie si vestiva e si infilava le calze per andare al lavoro...
«A presto, padrino!».
Era esattamente la storia della genziana! Quando uno ne aveva viste di tutti i colori e sperimentato ogni sorta di vizio, non gli restava, come estremo rifugio, che il Liberty Bar.
Donne senza fascino, senza civetteria, senza passione e che non ispirano passione, donne a cui si regalano cento franchi per le calze, a cui si dà un bacio sulla fronte quando escono e si chiede quando rientrano: «Lavorato bene?».
Libro 'Libroinfiore 2016'
Libro di decantazione.
Libro d'attesa, prima di riprendere quelli 'seri' dati per scontati a un livello secondo di un secondo settembrino livello. Oddio, sembra un giallo!
E mi ritrovo, a solo un euro, in giro per i bar di Cannes con Maigret , buon compagno di bevute, da quel che so.. Un 'Bar liberty', dove liberty è anche il sentimento, il chiacchierare, il bere e...l'amare.
Tutto il resto è vita grama e grama vita.
Tutto il resto è solo abbandono e tradimento. No, sbaglio...si può tradire senza abbandonare, grande mistero...Tutto ciò diventa movente. Assassinio.
Che dire del merluzzo mantecato della signora Maigret?
Solo che il signor Maigret è ben strano a tornare ogni volta, dopo, alla sua normalità casalinga con un grande appetito!!! Ognuno fa quel che può per difendersi ...
Il commissario Maigret viene inviato ad Antibes, sulla Costa Azzurra, per indagare il caso dell'omicidio di William Brown, un australiano ricchissimo ma finito in rovina a causa delle sue cattive frequentazioni. Maigret scopre che Brown viveva in una villa malridotta assieme alla sua amante e alla madre di questa ma una volta al mese si allontanava da casa per alcuni giorni per recarsi a Cannes e rifugiarsi al Liberty Bar un locale frequentato da persone di basso rango e con una vita da sconfitti. E parlando con queste persone che Maigret riesce a risalire alle ultime ore di vita dell'uomo e a scoprire l'assassino. Un giallo che si legge in un paio di ore. Pochi fronzoli e solo contenuto. Probabilmente tra qualche anno lo ricorderò più per le atmosfere e l'aria di sconfitta che permea il Liberty Bar e la villa del signor Brown che per la trama in sè.
...ContinuaIl commissario Maigret viene chiamato ad indagare su un assassinio avvenuto sulla Costa Azzurra: è stato ritrovato il cadavere di un anziano ricco uomo nel giardino della sua villa e due donne stavano fuggendo via con le valigie (la sua amante e la madre di lei). Ma ben presto in questa storia entreranno altre figure legate a uno sporco bar, il Liberty, e apparirà anche il figlio del defunto.
"Non vogliamo grane!" chiedono i superiori a Maigret mandato in Costa Azzurra a risolvere questo caso. E lui risolverà il delitto senza dare loro grane. Ritroviamo un Maigret sempre più solitario e malinconico, il quale, come in altre sue magistrali indagini, riesce a sbrogliare il delitto immedesimandosi nei vari personaggi che popolavano il piccolo mondo felice dell'assassinato il quale cercava solo un suo spazio ideale dove finalmente essere se stesso.
...Continua