Sono 12 novelle, 9 delle quali scritte quando io ero un bambino. E tutte sono come melodiose favole da poter raccontare ai bambini, tanto sono affascinanti e dolci.
Ma anche, quasi tutte, aperte ad un finale malinconico.
La prima considerazione che mi viene in mente è la straordinaia inventiva della Morante. Ogni novella ha una breve trama sorprendentemente originale. Tanto da costringere il lettore a proseguire la lettura, per vedere come va a finire, come per un libro giallo. Ma queste non vanno a finire: in genere non c'è una conclusione. La storia rimane aperta, lasciando al lettore di immaginarne il seguito.
La seconda, seppur ovvia, considerazione è la bellezza della prosa, L'accostamento inconsueto di nomi ed aggettivi che ravvivono la nostra attenzione, come l'ineguagliabile costruzione di paragoni e similitudini.
E per finire, tanta poesia sparsa nelle righe.
E dire che non mi piacciono né le novelle né la poesia.
I racconti di Elsa Morante sono molto diseguali tra loro, per qualità di scrittura, ritmo, comprensibilità, lunghezza, interesse dell'argomento. Alcuni dei bozzetti, altri delle storie con una loro trama fino alla raggiunta conclusione. Un paio sono veramente notevoli, quello che dà il titolo alla raccolta e La nonna.
...Continua“Lo scialle andaluso e altri racconti” di Elsa Morante (1912-1985) pubblicato per la prima volta nel 1963, è una raccolta di dodici racconti di varia lunghezza composta da alcuni brani scelti dalla raccolta “Il gioco segreto” del 1935 ai quali sono stati aggiunti racconti più recenti e che porta il titolo dell’ultima novella del libro, sicuramente la più corposa.
Sono storie delicate, piene di poesia e ammantate di magia, ma anche drammatiche, colme di quotidiana amarezza, dove giovani, vecchi e soprattutto bambini sono partecipi degli incanti e dei disincanti della vita, come permeati da un “male di vivere” che è da ascrivere all’autrice stessa, alla sua personalità, al suo ruolo e alla sua fisicità che spesso ritroviamo in alcune descrizioni “fanciullesche”. La prosa è superba, piena di eleganza e di equilibrio, con rappresentazione dei personaggi ed atmosfere impareggiabili, lo stile pulito, scorrevole, vitale, senza parole inutili, depauperato da ogni orpello ma non per questo meno ricco e sontuoso. Chi ama questa autrice, quella di capolavori come “La storia” e “L’isola di Arturo”, non può farsi mancare anche questa lettura che traccia quadri di vita coinvolgenti e meravigliosamente profondi.
Brevi racconti incentrati su vicende quotidiane che parlando di vita, la vita di bambini, donne e anziani spesso del sud d'Italia. I personaggi portano con sè e su di sé i segni delle loro peculiarità e delle loro storie personali, spesso investite da un alone di mistero, magia e sogno. Storie in bilico tra realtà e immaginazione, pregne di sentimento e verità riguardo alla vita di ciascun personaggio. Esterni ed eventi che non sono altro che proiezioni di ciò che ciascuno si porta dentro.
...ContinuaTra i diversi racconti ho potuto scorgere un filo comune che é il grande attaccamento ai propri cari che mi ha dato un po' di inquietudine. Nonostante non sia il mio genere preferito, la Morante è stata capace di trasmettermi emozioni forti. La via dell'angelo é stato il racconto che mi ha colpito di più.
...Continua