Mitì Vigliero Lami è stata insegnante di Lettere in un liceo genovese x dieci anni prima di dedicarsi al giornalismo e alla poesia. In questo volumetto raccoglie “perle” di professori e studenti, durante l’anno scolastico o all’esame di Maturità. Colpisce che i docenti siano spesso più sgrammaticati e ignoranti dei loro allievi, ma soprattutto l’inutilità e il nozionismo delle materie scolastiche: non serve a nulla nella vita sapere cosa sia un distico elegiaco, o chi fossero i triumviri della Repubblica Romana nel 1849. Certo, le stupidaggini scritte e dette dai liceali sono divertenti, ma quanti, pur avendo superato l’esame di maturità, sono in grado di rispondere a tutte le domande poste agli studenti? Credo che gli errori assurdi derivino, più che da stupidità o ignoranza, da una lettura superficiale dovuta a disinteresse e noia per la poetica spesso contorta degli autori in programma. Il dizionarietto in fondo al volume è surreale ma confesso senza vergogna di non sapere cosa significhi “buccinare”, “carcame”, “coriambo”, “epiciclo” e via così, né mai mi è capitato di sentire queste parole: forse a scuola si studiano molte cose inutili. Questo libro si distingue dalle altre raccolte di asinate perché gli argomenti sono articolati e completati dagli spiritosi commenti dell’autrice, con effetti a volte esilaranti, soprattutto x chi, come me, ha vissuto l’infelice travaglio della maturità classica. Questo esame rimane, infatti, un incubo ricorrente nella memoria di chi l’ha affrontato, compresa la professoressa Vigliero Lami.
...ContinuaStamattina io e la mia collega Anna, dopo il caffè di rito, ci avviciniamo al banchetto del bookcrossing. Distrattamente, prendo in mano un libro; lo sfoglio mentre Anna parla, parla, parla e, improvvisamente, scoppio in una risata fragorosa (e liberatoria), lasciando la mia interlocutrice attonita e vagamente imbarazzata.
Ma:
Enea era la moglie di Ulisse.
La scrofa allattava i porcini.
I flutti del mare sono i pesci.
Romolo e Remo furono allattati da una cagnona.
Il poeta Orfeo commuoveva anche le pietre e gli animali: infatti suonava la lira pietosamente.
Questo quadro di Renoir è bellissimo, splendido, semplicemente fatiscente.
Quando canta ha una voce dolce come il fiele.
Atlante reggeva sulle spalle un toro.
La poesia di Pascoli è comica.
Carlo Magno divorziò da Ermengarda per amore del Papa.
Il Monti viene definito il "Dante recidivo".
Damocle fu un bravissimo spadaccino.
Sull'autobus non bisogna mai sedersi sulle persone invalide.
Il nome di un grande narratore del '900? Oscar Mondadori.
D'annunzio viveva in una villa molto bella chiamata il Vittorioso.
Cara Anna, come potevo resistere?
Insomma, Lo stupidario della Maturità. Ovvero come restare immaturi e vivere felici, di Mitì Vigliero Lami ha fatto in poche ore il giro dell'intero edificio, restituendo il buon umore ad un bel po' di gente che, da giorni, non rideva più .
Oltre alle sopraelencate sentenze (da tramandare ai posteri, afferma l'autrice), anche esilaranti interrogazioni davanti ad incredule commissioni di Maturità sul detestabile Ugo, sull'abominevole Alessandro, sull'infelice Giacomo, sull'insopportabile Giosuè, su Gabriele il macho, sul povero Giovannino, sul tenero Guido, sul pizzoso Giovanni, commentate con brio pungente dall'autrice, che conclude l'opera con uno straordinario Demenziario, ovvero un indice di strafalcioni (in rigoroso) ordine alfabetico annotati con santa pazienza e per il bene di tutta l'umanità, giovane e meno giovane, per farci ridere ma anche, e soprattutto, riflettere.
Abbacchiare: cucinare l'abbacchio
Abbaco: prete a capo di un'abbazia
Alcova: pollaio
Avaria: donna attaccata ai soldi
Buttero: foruncolo
Canone: grossa arma da fuoco
Canuto: tradito dalla moglie
Iato: grido d'aiuto
Giambo: aereo,
Gulag: tipico piatto ungherese
(mi fermo, sono tantissimi!!)
Peccato che l'opera sia del 1991 (francamente ignoro se l'autrice ne abbia pubblicato un aggiornamento), ché la consiglierei come sana lettura serale, per ridere un po' e non solo. Un'ottima lettura per tutti.
...ContinuaC'è stato un periodo in cui gli stupidari erano tra le letture preferite (ne ho diversi da aggiungere al mio scaffale), questo mi ha fatta sganasciare dalle risate perché l'autrice è un'insegnante e racconta dei suoi studenti, delle versioni di latino, di letteratura italiana... Ricordo ancora come fosse ieri la traduzione del 'memento mori' in "ricordati di morire" come fosse un post-it di promemoria invece del "ricordati che devi morire (prima o poi...)" ho riso fino alle lacrime. Un libro godibilissimo, da leggere perché si ha sempre qualcosa da imparare e per evitare solenni strafalcioni...
...ContinuaTrovato per caso su uno scaffale di casa...probabilmente questo libro è appartenuto a mio padre, insegnante di lettere. L'ho letto e, in quanto ex studentessa del Liceo Classico, ho fatto qualche grassa risata ricordando quei tempi. Chi ha studiato letteratura non può non leggere questo libro. Da Dante a Pascoli passando per Manzoni, Verga e Pirandello, in questo libro sono contenute le più buffe parafrasi per mano di alunni...fantasiosi e poco ligi allo studio. Essendo appartenuta a questa categoria, mi sono ritrovata in molti punti di questo volume che vuole essere una spiritosa raccolta di clamorose gaffes scolaresche. Da leggere in una notte.
...ContinuaPer chi ha fatto il classico o comunque per qualsiasi scolaro, risate assicurate tra le castronerie di alunni che si arrampicano sugli specchi, inventano, travisano...e strafalcioni di sedicenti professori! imperdibile, da sbellicarsi