Ho incontrato le streghe di Salem non molto tempo fa. Le ho incontrate grazie a “Io, Tituba strega nera di Salem” di Maryse Condé di cui ho già scritto. E il nome di Salem, inevitabilmente, si accosta a una delle cacce alle streghe più celebri ed efferate di sempre. Infatti è proprio in questo villaggio, nel cuore della rigida comunità puritana, nell’anno 1692, che si è generato uno dei fenomeni di isterismo collettivo più gravi di sempre che, oltre ad aver coinvolto circa 200 persone, ha condotto alla morte, con l’accusa di stregoneria, ben 19 persone, soprattutto donne. L’abominio avvenuto a Salem, ben noto in tutto il mondo, ha ispirato Elizabeth Gaskell, una delle più importanti scrittrici britanniche del XIX secolo, nella creazione di “Lois la strega”, pubblicato inizialmente nel 1859 in tre parti sulla rivista di Dickens e successivamente, nel 1861, in un volume unico....
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...ContinuaFiglio del suo tempo, anche se ambientato in un periodo precedente, quello del fosco 1600, dove il Puritanesimo spopolava nelle Nuove Terre di Salem, questo romanzo rappresenta un prezioso reperto dell’Ottocento che delinea la mentalità con la quale le scrittrici romantiche guardavano al loro passato, tinteggiando una propria interpretazione delle inquisizioni sommarie che si ersero a tribunale terreno per le povere donne della comunità dei pionieri americani.
La delicatezza con la quale i temi vengono trattati, la morigeratezza con la quale si tratteggiano i personaggi sono dettagli di una prosa ormai vetusta, ma che non perde la capacità di intrattenere il lettore.
Francamente ho preferito sullo stesso tema “La chimera” di Vassalli, cento volte più conturbante e anche meno prevedibile...
...ContinuaCon la sconfitta di Cromwell iniziò l'esodo dei puritani dall'Inghilterra verso il New England, plasmando così la società locale, prima di allora fatta di "semplici" coloni e mercanti, in una comunità dove la religione aveva un ruolo cardine rispetto alla vecchia Europa (Italia esclusa) dove già incubavano i semi dell'illuminismo (o semplicemente la preminenza della borghesia sul clero).
Se non si prende in considerazione il contesto storico, la logica della narrazione perde di significato e si permea di giudizi "moderni", cosa sempre stupida quando si parla del passato.
E' in questa epoca che si ambienta la storia di una ragazza che trovatasi orfana in Inghilterra non ha scelta (in assenza dello sposo che lei vorrebbe ma che la famiglia di lui nega) a chiedere ospitalità ad uno zio paterno mai conosciuto, fuggito in America durante l'esodo dei puritani.
E li attraverso una serie di eventi si troverà nel bel mezzo del periodo (invero breve) di isteria anti-strega che colpì alcune comunità, tra cui la nota Salem.
Non si tratta di uno spoiler perché una volta letto il titolo, visto il periodo storico e l'ambientazione, saprete già tutto prima ancora di avere finito il primo capitolo. Errore evitabile oggi ma ricordiamoci che il libro è stato scritto a metà '800, un tempo in cui il lettore amava conoscere in anticipo la trama.
Il racconto in sé è ben costruito anche se la narratrice in terza persona suona spesso come una "voce morale" del moderno (allora in pieno positivismo ottocentesco) che giudica il passato.
Senza giudizi a posteriori (ricordiamo sempre che parliamo di 400 anni fa e che vediamo ben di peggio sulle sponde del mediterraneo oggi) gli eventi a cui assistiamo appaiono "inevitabili" date le condizioni locali: popolo+matrimoni in comunità ristrette+problemi mentali+religione+assenza di cultura non religiosa+assenza di vero controllo governativo+vita in ambiente ostile con il ricordo ancora fresco delle guerre indiane+isolamento invernale= bomba la cui miccia si accende quando nel mix entra l'elemento alieno cioè una "inglese" cresciuta sotto Carlo I, il persecutore dei puritani
Libro senza infamia e senza lode se letto oggi ma con sufficienza ampia data l'epoca in cui è stato scritto. Non a livello delle contemporanee sorelle Bronte ma di sicuro molto meglio di certa paccottiglia fatta in serie su ordine dell'editore (quasi sempre per ragioni politiche) che troviamo oggi
ma la verità è che fa venire voglia di prendere a schiaffi tutti quanti, o meglio di tirargli in testa con il loro libro dei salmi.
Una ragazza semplice rimasta orfana e poi vittima di una società bigotta e ignorante.
Che per carità, all'epoca era così..ma non ci posso fare nulla se mi fa venire il nervoso.
L'inizio un po' lento, ma alla fine ti prende così tanto e ti trascina fino al verdetto della giuria con la rabbia verso l'ignoranza usata sui più deboli. Ha ragione Il suo promesso sposo che nulla e nessun perdona può ridargli ciò che l'ignoranza gli ha tolto. Nessun perdono all'ignoranza che prende e distrugge vite per paura e per gelosia. Bello. Semplice. Lacrimoni alla fine.
...Continua