I libri di fantascienza di Asimov sono sempre piacevoli da leggere. Non siamo ai livelli dei cicli, ma si legge volentieri.
David Starr, giovane e brillante membro del Consiglio delle Scienze assiste per caso a un misterioso avvelenamento. È l'inizio di una appassionata indagine che lo porterà su Marte, a contatto con una società agricola che ricorda un po' il Far West per scoprire chi sta tramando contro la Terra. Entità aliene o assassini terrestri?
Primo romanzo di sei della serie Lucky Starr.
Stavolta il buon Dottore Asimov ci regala un romanzo per ragazzi pieno di azione e fresco, con una trama scorrevole e che si legge velocemente. Il suo desiderio o la sua idea era quella di farne una serie che sarebbe poi stata mandata in tv come telefilm sulla falsariga di Lone Ranger ma in chiave spaziale, creando così una sorta di western spaziale in cui il protagonista deve calarsi nei panni di detective per scoprire chi è che avvelena il cibo destinato ai terrestri. A me il protagonista più che un detective sotto falso nome mi è parso Ian Solo di Star Wars, a parte questo devo ancora comprendere come funziona quel dispositivo che gli è stato donato da quella persona (non posso dire quale) ma da quando ha iniziato ad usarlo è diventato praticamente Batman!
...ContinuaLa cosa più affascinante e divertente è vedere come anche Asimov tratti diversamente l'esponente del pubblico televisivo (allora ancora una nicchia tutta da esplorare) da quello che lui stesso ritiene il fruitore medio della fantascienza. Il primo Lucky Starr è un western lineare dall'ambientazione esotica, quasi del tutto privo degli elementi che fanno della saga dei robot o di quella della fondazione capolavori intramontabili del genere. Leggerlo oggi è come un tuffo nel passato sulla scia di Pleasantville, una finestra sugli stereotipi della tv anni '50 (o su come Asimov li percepiva).
...ContinuaA parte qualche punto debole nella trama, un libro godibile se affrontato senza aspettarsi l'Asimov dei robot, dell'Impero e della Fondazione: l'intento dell'autore, infatti, è di rivolgersi a un pubblico giovane/televisivo affascinandolo con avventura, scienza e un pizzico di sociologia e psicologia - i classici ingredienti di Asimov, insomma, ma miscelati in proporzioni diverse dal solito. Lascia un po' l'amaro il bocca il fatto che, come (evitabile) conseguenza dell'impostazione di base, l'eroe assume piuttosto i contorni - per un certo verso anche letteralmente - del supereroe.
...Continua