Chiunque voglia privarmi della dignità è destinato a perdere
Libro meraviglioso, duro e commovente, scritto da un uomo che ha impresso un marchio a fuoco sulla Storia del Novecento, simile per certi aspetti a Gandhi. Da portare nelle scuole perchè il messaggio di speranza che trasmette sia patrimonio delle generazioni future.
Leggerlo è stata per me una grande emozione
Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso
...ContinuaNon è uno scrittore, Nelson Mandela e non lo si può biasimare per questo, ma semmai apprezzare per aver voluto così dettagliatamente e minuziosamente farci condividere la sua storia, la storia del Sudafrica e un punto di vista, il suo, oggi di indiscutibile validità, ma che gli ha imposto enormi sacrifici personali per essere poi finalmente capito e messo in pratica.
...ContinuaAutobiografia bellissima che corre attraverso quasi un secolo di storia, l'elemento sconcertante è la capacità di Nelson Mandela di continuare a combattere aldilà delle avversità e degli ostacoli, di perseguire il proprio obiettivo in ogni circostanza, di non perdere la speranza nemmeno durante i 27 anni di detenzione,persino all'interno di un contesto, per quanto proibitivo esso possa sembrare. Rimane questo della lezione di Mandela: la lotta contro l'oppressione non conosce confini, nè limiti di nessuna natura, attraversa il tempo, i luoghi e le circostanze e alla fine, trionfa.
...ContinuaAver letto questo libro, specialmente dopo quello sul Congo, mi ha dato speranza. L’Africa è una terra ferita, non solo nell’economia ma nell’anima: quanta speranza c’è di un armonia dei popoli dopo anni di dominio di uno sugli altri, dominio politico che spesso poi è proseguito nella forma di quello economico? Quanta speranza c’è di democrazia, dopo tante guerre e dittature? Le nazioni africane avranno la possibilità di sollevarsi, essere davvero indipendenti, sviluppare la loro cultura?
Il Sudafrica sembra dire che tutto questo può essere possibile, anche grazie a uomini come Mandela.
In questa autobiografia si percepisce l’alta levatura morale, senza che ci sia ostentazione. Tutto è raccontato in modo pacato, chiaro, e quasi senza rendertene conto ti coinvolge (me ne sono resa conto in modo lampante quando, finito il libro, ho rivisto il film Invictus , che mi era già piaciuto tantissimo: alle prime scene, che sono le immagini storiche del periodo della liberazione di Mandela e delle prime elezioni a suffragio universale del Sudafrica, mi è venuto quasi da piangere).
Mandela racconta tutto il percorso che lo ha portato ad essere quello che era: le esperienze, le lotte, gli amici, e soprattutto i propri errori; racconta l’infanzia nella campagna del Transkei, la fuga giovanile a Johannesburg, la progressiva presa di coscienza sulla realtà del suo paese, gli anni di prigione.
Se mi chiedessero quale personaggio avrei voluto conoscere direi senza nemmeno pensarci Nelson Mandela.
Nella storia recente è colui che secondo me più di tutti ha lasciato il segno, un uomo straordinario che con tenacia e caparbietà ha portato avanti la sua causa e quella del suo popolo difendendo i propri ideali a denti stretti e perseverando per raggiungere l'obiettivo di un Sudafrica libero, anche con il sacrificio della prigionia durata 27 anni.
Un uomo senz'altro da prendere ad esempio per la fermezza con cui ha affrontato le avversità e la costanza nel sostenere ciò in cui credeva.