Una giovane donna ci racconta la storia di sua nonna, una donna strana, con tanti pretendenti che alla fine fuggono sempre e che sembra destinata a non sposarsi mai. Poi incontra un vedovo e finalmente si sposa ma ha dei terribili dolori dovuti ai calcoli renali e parte dalla Sardegna verso il Continente per trovare un rimedio...
Buona la caretterizzazione della nonna, per come viene descritta quella sottile linea tra pazzia e l'estrosità, una nonna atipica che "è una creatura fatta in un momento in cui Dio semplicemente non aveva voglia delle solite donne in serie e gli era venuta la vena poetica e l’aveva creata”.
Lo stile del libro è lineare e semplice, pero il risultato è una narrazione monocorde, dove tutto scivola senza traumi verso un finale non scontato.
Ho trovato, poi, troppo lunghe e irrealistiche le descrizioni dei rapporti sessuali tra il nonno e la nonna, assolutamente non funzionali alla storia (proprio prima di questo ho letto Philip Roth, dove ogni scena sessuale è indispensabile per capire i personaggi).
Un libro leggero che però invita alla riflessione sulla libertà personale, sull'importanza di non piegarsi alla volontà degli altri, nonostante rischio di essere considerato "matto".
Mi ha delusa profondamente questo libro, si il finale è coinvolgente e per nulla scontato, ma per il resto il racconto non mi ha lasciato granché. Scritto bene ma non l'ho trovato innovativo come mi sembrava all'inizio. Una storia carina, il titolo è molto interessante però niente di più, si può anche vivere senza averlo letto ecco...
...Continua1. Periodo e luogo d'ambientazione: dagli anni della II guerra mondiale ai giorni nostri, ambientato quasi totalmente in Sardegna (brevi escursus a Milano e Genova, oltre alla stazione termale nel “continente”)
2. Trama: la nipote racconta la storia dell’ amore extraconiugale di sua nonna con un uomo soprannominato il Reduce, incontrato in un luogo termale dove entrambi curano il “mal di pietre”, ovvero i calcoli renali. I ricordi della relazione clandestina, rievocati a tratti con un misto tra nostalgia e dolcezza, si mescolano con i ricordi della vita familiare, il quotidiano, il rapporto senza amore col marito, le vacanze, i figli.
3. PRO: libro molto breve (l’ho letto in tre ore). La lingua usata dalla Agus è colloquiale, spigliata, a tratti volutamente sgrammaticata e con inserti in sardo (che ho apprezzato particolarmente). Ambientazioni molto ben costruite sia di Cagliari che di Gavoi. Il finale è a sorpresa.
4. CONTRO: Alcune parti volgari(le cosiddette prestazioni da “case chiuse”) le ho trovate gratuite e slegate dal resto del racconto, a tratti poetico
5. .Voto in stelle anobiane: 3 stelle e ½ (mezza stella l’ho tolta a causa del CONTRO)
6. .Aggettivo: Màcca (vd.punto 7)
7. Curiosità (citazioni, articoli inerenti, canzoni, immagine, ecc ecc): “Màcca esti,” urlava la mia bisnonna “Màcca schetta! In sa cittadi a fai sa baldracca bòliri andai, chi scetti kussu pori fai, chi non sciri fai nudda cummenti si spettada, chi teniri sa conca prena de bentu, de kandu fiada pitica!”
8. Miglior Personaggio femminile non protagonista: l’altra nonna, Lia (personaggio enigmatico)
9. Scena clou/iconica: il ritrovamento del libriccino nero con la riga rossa e lettera del Reduce
10. "non consigliato a": a chi non ama i salti temporali.
Letto in prima battuta l’11 giugno 2008 gli avevo assegnato tre stelle, forse perché un po’ delusa dal fatto che, chi me lo aveva consigliato, me lo aveva anche spoilerato ( dovrebbe essere un reato ). Riletto invogliata dal libro della Perrin, il quaderno dell’amore perduto, che lo cita più volte. Questa volta lo rivaluto e gli assegno una stella in più.
...ContinuaChe dolcezza, che tristezza, che senso di stranimento, che dolore...
Veramente tante emozioni, non delle più spassose (nel senso che faticherei a descrivere il libro come allegro), ma i personaggi e le loro famiglie, pennellati in modo così sapiente e dettagliato, sono veramente ritratti spietati di un'Italia che esisteva (e che ancora esiste) fatta del concetto che apparire "normali", sia più importante di tutto, dell'appagamento affettivo, della salute, del seguire le proprie passioni o le proprie inclinazioni.
L'amore: questo grande sconosciuto, idealizzato dentro la nostra testa come il perno della nostra esistenza, è atteso con smania ma non arriva nemmeno se ci sforziamo, così violando la nostra natura e la nostra identità la vita, semplicemente, scorre...
Finale inatteso che rivaluta l'intero testo. Resta un senso di tristezza anche dopo aver terminato il libro da oltre un giorno, ma audio ascoltarlo con la voce di Margherita Buy è stata un'esperienza che mi ha arricchito, sia per la sua interpretazione(che trovo azzeccatissima), sia per l'impatto emotivo dei contenuti.