«Fermati, Maso!» gridava la mamma, correndogli dietro
con il Grande Biberon. «Non scappare via!»
«Ma Maso Ciucciamaso rotolava via sempre più veloce.
Giù, giù, sempre più giù dalla discesa.
Ormai era un punto piccolo e irraggiungibile.
Allora la mamma disse: «Il mondo è rotondo.
Se mi siedo da qualche parte, quando avrà fatto
tutto il giro me lo riprendo».
E siccome era arrivata vicino a un caffè,
si sedette ai tavolini, ordinò un cappuccino
e si mise ad aspettare.
Intanto Maso rotolava via e rotola che ti rotola cade
dentro al fiume. Essendo una palla, galleggiva a meraviglia.
E mentre la corrente lo portava via, poté mangiare due o tre gamberi crudi che gli finirono per caso tra le mani.
Ma non erano abbastanza, per uno che si era abituato
a ciucciare dal Grande Biberon.
[Maso va in giro per il mondo...]
Ed ecco che Maso Ciucciamaso cominciò a rotolare di nuovo e mentre rotolava
attraversò un orto, dove riuscì a strappar via un pò di insalata di stagione che gli finì
tra le mani. Non era neanche condita con olio e aceto, e neanche col limone.
Era condita con gocce di rugiada e anche con qualche vermetto.
Ma quando si ha fame non si sta lì tanto a guardare per il sottile.
[altre avventure...]
E proprio su quella spiaggia c'era il bar dove si era seduta la sua mamma.
Era ancora lì che lo aspettava con in mano il Grande Biberon.
«Come sei diventato magro, povero il mio Maso!» disse la mamma.
«Vieni qui, tesoro. Adesso ci penso io...»
Ma prima che la mamma facesse un gesto, Maso Ciucciamaso le strappò
il Grande Bibberon e lo buttò in mare.
I pesci accorsero. E cio impiegarono duecentocinquanta giorni per mangiare tutto
quello che la mamma di Maso aveva messo dentro il Grande Biberon.
E se non fosse stato per le balene e le orche marine, che erano accorse a fauci
spalancate, di giorni ce ne avrebbero messi seimilaqottocentosedici.
La mamma di Maso Ciucciamaso pianse un pò dal dispiacere.
«Peccato! Era un così bel biberon!»
«Non piangere» diceva Maso che nel frattempo aveva imparato a parlare.
«Guardami, adesso sono molto più bello!»