Il fascino della manipolazione genetica con i suoi pro e contro, sia dal punto di vista scientifico evolutivo sia da quello morale, in una scrittura chiara e scorrevole.
Molto bello.
Con grande intelligenza l'autrice dispiega i possibili effetti di interventi genetici potenzianti su una porzione di umanità che, non dovendo più dormire, acquisisce un'intelligenza superiore e, come effetto collaterale, un'eterna giovinezza: è la nascita degli Insonni. Ed è anche la nascita dell'inevitabile, fragile, fragilissimo tentativo di convivenza tra due specie umane, gli Insonni e i Dormienti, questi ultimi impauriti dalla prospettiva di essere lasciati indietro, se non dominati, dai nuovi fratelli superiori.
Ma in questo libro non troverete facili giudizî morali, una paura giudicante verso le nuove tecnologie migliorative o, viceversa, la loro esaltazione acritica, bensì una riflessione sempre aperta sulle difficoltà della coesistenza pacifica con un diverso, dove gli Insonni o i Dormienti si fanno metafora dell'incontro-scontro con l'Altro.
Romanzo di idee e quasi privo d'azione, Mendicanti di Spagna rischia a più riprese di cadere vittima della sua tendenza speculativa, non sempre uscendone indenne. Ma vale la pena seguire con attenzione i lunghi dialoghi tra personaggi e le complesse relazioni che gli stessi vanno a intessere, aiutati dallo stile dell'autrice, per cogliere, dietro le quinte, la potenza della riflessione sottesa. Chiusa l'ultima pagina, resta certamente la voglia di leggerne i due seguiti.
Romanzo ben scritto, interessante e scorrevole nella lettura, a parte alcuni periodi un po' pesanti, fondamentalmente sociologico: pone l'interrogativo sulla bontà o meno di eventuali modificazioni genetiche ai nascituri, che possono migliorare delle capacità ma al contempo creare dei diversi; particolare questo punto, perché poi ognuno può diventare il diverso di qualcun altro. Interessante anche la dicotomia fra la filosofia individualistica del do ut des e quella di una società in cui si deve aiutare anche chi non è in grado di contraccambiare.
...Continua“Mendicanti di Spagna” (1993) di Nancy Kress è, se così si potesse dire, un romanzo di fanta-genetica e per questo lo ho apprezzato molto. Credo che, se questo nostro mondo non si autodistruggerà prima, una delle frontiere con un grande potenziale di sviluppo sia la genetica. Persino nel mio romanzo "Via da Sparta”, in un mondo ucronico alternativo, immagino nuovi sviluppi della genetica, utilizzata per la produzione di energia, per la codifica di informazioni, oltre che per creare individui, animali e piante più adatti a determinati scopi.
In “Mendicanti di Spagna” non c’è tutto questo. S’immagina che in un futuro molto prossimo i genitori possano, pagando profumatamente, apportare variazioni genetiche migliorative ai propri figli. Il momento di svolta si ha quando tra queste possibilità compare quella di creare dei bambini che non dormano mai. Nasce in breve una nuova classe sociale superiore, gli Insonni. Dormendo “sprechiamo” almeno otto ore del nostro tempo giornaliero, un terzo della nostra vita. Avendo più tempo a disposizione (oltre a più denaro, dato che sono tutti figli di gente ricca), gli Insonni cominciano a prevalere negli Stati Uniti. Non è chiaro come il fatto di essere Insonni li renda anche eternamente giovani (io avrei detto che, al contrario, sarebbero dovuti invecchiare prima, come un motore usato ventiquattr’ore al giorno). Insonni, immortali e ricchi dominano presto il pianeta. La genetica va avanti e gli stessi Insonni generano figli modificati ancora più “dotati” e intelligenti, detti Super.
Poiché non dormono, gli Insonni non sognano. Considerano i sogni inutili. I Super scoprono invece l’importanza di sognare per riorganizzare i pensieri (i Super ragionano in modo diverso dagli altri Insonni e dai Mendicanti, come chiamano la gente non Insonne, usando “stringhe”). I Super, sebbene anche loro Insonni come i loro genitori, imparano a fare “sogni lucidi”, mediante i quali risolvono brillantemente i problemi.
Inevitabile nasce il conflitto tra Mendicanti e Insonni e tra Insonni e Super.
Ho già detto fin troppo della trama e credo si capisca che è questo un ottimo esempio di creazione di un mondo complesso e articolato, che tiene conto di varie implicazioni. È anche un romanzo che può aiutarci a riflettere su un possibile futuro poi non troppo fantascientifico. Magari non avremo mai degli Insonni, ma sarà difficile per i ricchi resistere alla sirena della genetica, alla possibilità di creare figli geneticamente trasformati. Sarà il normale sviluppo evolutivo della nostra specie? Forse, ma quando una specie più forte emerge, spesso cancella quelle più deboli, come ha già fatto l’homo sapiens contribuendo, direttamente o indirettamente, all’estinzione di decine di altre specie di homo e distruggendo migliaia e migliaia di altre specie animali e vegetali, in un processo che ci vede come un autentico cancro del pianeta.
Il romanzo si svolge attraverso tre generazioni, forse un po’ troppo ricco di personaggi e se ha un difetto è quello di guardare troppo (bene) al quadro di insieme, trascurando l’avventura e la focalizzazione su un qualche “eroe”, cosa che a tratti rende la lettura un po’ faticosa.
Il titolo non mi è piaciuto. Fa riferimento a un confronto che fa un personaggio tra i non-insonni e gli Insonni, paragonando i primi ai mendicanti che in Spagna non fanno altro che chiedere denaro e che più ne ricevono e più ne vogliono, che prendono senza dare nulla in cambio. In quest’affermazione ci sono varie cose che mi disturbano (ovviamente nulla dice che l’autrice condivida il pensiero):
• l’idea che i mendicanti siano così solo in Spagna. Perché, voi in America non avete mendicanti? Siete troppo perfetti? Non ce ne sono in tutto il resto del mondo?
• l’idea che il mendicante chieda più di quanto gli occorra;
• l’idea che un mendicante sia qualcuno che non ha nulla da dare agli altri, come se il denaro fosse la misura di tutto, come se il mendicante sia sempre tale per sua scelta e come conseguenza di un suo comportamento.
Il romanzo di fatto ruota attorno all’idea che l’evoluzione possa essere accelerata dalla genetica, che individui migliori possano essere creati e che questi siano destinati a dominare e salvare il mondo. Non per nulla, quando gli Insonni tenteranno di imporsi sui Mendicanti, non saranno questi a trovare la soluzione, ma i Super, che avvieranno così un controllo “più umano” su tutti, in una visione paternalistica della società (anche se in questo caso a comandare sono dei Super Bambini) che mi disturba.
Il romanzo è il primo di una serie, che termina con “La rivincita dei Mendicanti” (1996), dunque può essere che questa impostazione sarà ribaltata.
Si tratta di un racconto da cui è stato poi tratto un romanzo che, a sua volta, ha dato vita ad una trilogia. Scritto in maniera molto coinvolgente si legge in poche ore. Interessante, ma solo accennata, la filosofia yagaista (una sorta di filosofia new age che si basa sul contratto di reciproco beneficio). In definitiva un ottimo racconto che merita ulteriori approfondimenti.
...Continua