Mi piace lo stile avvincente, ma dopo 3 racconti, gli altri li si può anche immaginare, dato che temi e personaggi si assomigliano un po' tutti.
siamo precisi quando scegliamo le persone da amare, specialmente quando scegliamo quella sbagliata. c'è un istinto, una forza magnetica o un'antenna che punta verso ciò nn potrà mai andare bene. la persona sbagliata è, naturalmente, giusta da qualche punto di vista - brava a punirci, opprimerci, umiliarci, buttarci giù, lasciarci quasi morti o, cosa peggiore di tutte, a darci l'impressione che non sia quella sbagliata, ma anzi sia quasi quella giusta, e lasciarci quindi nel limbo dell'amore. non è da tutti saper raggiungere questi risultati."
...Continua"siamo precisi quando scegliamo le persone da amare, specialmente quando scegliamo quella sbagliata. c'è un istinto, una forza magnetica o un'antenna che punta verso ciò nn potrà mai andare bene. la persona sbagliata è, naturalmente, giusta da qualche punto di vista - brava a punirci, opprimerci, umiliarci, buttarci giù, lasciarci quasi morti o, cosa peggiore di tutte, a darci l'impressione che non sia quella sbagliata, ma anzi sia quasi quella giusta, e lasciarci quindi nel limbo dell'amore. non è da tutti saper raggiungere questi risultati." (pag. 67)
...ContinuaOgni storia che leggevo mi pareva di osservare i dettagli dipinti in un quadro per il realismo che ne usciva fuori.
Dire di un libro che non è spiacevole non è proprio dire che ti è piaciuto, ma neanche che lo condanni nell'inferno dei libri irrimediabilmente brutti.
Questi racconti si lasciano leggere in modo piuttosto indolore, la prosa è asciutta, anche troppo essenziale (non c'è manco un'immagine, una mezza metafora!) e un tantinello monocorde, e a me sembra che le storie e i personaggi che racconta (asfittiche le une, umani-troppo umani, gli altri) starebbero meglio in un film dei fratelli Dardenne, o forse di Mike Leigh.
Tuttavia il libro lo salvo perché di tanto in tanto fra le righe brillano piccole illuminazioni: "perché trasformare le abitudini in principi?", oppure "Ci rivolgiamo solo alle cose vecchie e ai vecchi posti, per trovare conforto. E' lì che l'abbiamo sempre trovato. Anche se non c'è più niente, noi continuiamo. Ma dobbiamo trovare nuove cose, altrimenti quello che facciamo è solo succhiare noccioli[...]". Quasi banalità, direi, ma a volte ce le dimentichiamo... Molto bello l'esordio del volume e complessivamente tutto il racconto "Estranei quando ci incontriamo".
Comunque, visto che il tempo è poco ed i libri tanti, meglio leggere qualcos'altro :) (e se proprio dev'essere Kureishi per forza, allora che sia NELL'INTIMITA')