Ni. Non mi ha convinto fino in fondo. La storia famigliare degli avi dovrebbe aiutarci a comprendere le vicende del protagonista, ma il nesso boh. La storia di Cal/Callie poi è tirata via un po’ troppo velocemente soprattutto rispetto a quella dei nonni (la più convincente e interessante) e dei genitori.
...ContinuaMolto si è detto su questo romanzo, e in maniera estesa, dunque scriverò giusto qualche riga d’impressione personale su questo libro che mi ha davvero deliziata e condotta di pagina in pagina con una disinvoltura davvero peculiare.
Questo romanzo racchiude in sé una saga familiare, tuttavia si tratta di una saga diversa da tutte le altre. Infatti Cal, la voce narrante di questo romanzo, ci ricorda costantemente che ognuno di noi possiede una precisa genealogia, formatasi attraverso legami d’affetto ma anche irrimediabilmente composta da precisi legami genetici.
Siamo grandi e compiamo grandi gesta, come attraversare un oceano senza niente in tasca o andare in guerra, ma siamo anche piccoli, piccolissimi, nella grande storia inscritta nel filamento del nostro DNA, che ci ha preceduto e ci sopravvivrà nei secoli e nelle generazioni a venire.
“Middlesex” ci ricorda un aspetto della nostra vita di cui spesso ci dimentichiamo: siamo macchine biologiche altamente complesse composte, nostro malgrado, di geni, cellule, cromosomi, e questi influenzano la nostra vita che noi lo vogliamo oppure no. Il nostro destino è in pugno a un processo di meiosi.
Allo stesso tempo però, davanti a tanta umanità, leggendo le peripezie di Desdemona e Lefty, il corteggiamento di Milton e Tessie, esplorando i sentimenti di Cal stesso, possiamo pensare di ridurci semplicemente a ciò? A un ammasso di geni? A degli organi sessuali sviluppati in un modo o nell’altro?
Siamo padroni delle nostre vite; oppure no?
È quello che si chiede Calliope, all’inizio, e poi Cal, alla fine.
Seguiamo le vicende di tanti e variegati personaggi lungo tutta la loro vita; scopriamo delle esistenze senza veli, raccontate in ogni dettaglio, situate nel tessuto della Storia in tutte le sue forme: umana, genetica, politica. Se amate i dettagli e i personaggi delineati con cura e profondità, questo è il romanzo che fa per voi, in tutta la sua peculiarità.
Perché è peculiare? Lo definirei tale anche e soprattutto perché il protagonista fa capolino a circa due terzi del romanzo. Una scelta ardita ma che sottolinea perfettamente il vero punto del romanzo: non è veramente Cal il protagonista, anche se è lui a raccontarci la storia. E non lo è neanche il deficit di steroido 5-alfa-reduttasi. La protagonista di questo romanzo è la famiglia Stephanides tutta, quelli a essere davvero indagati sono i sentimenti. Perché la genetica ci caratterizza, ma non è tutto. Ed è magnifico esplorare quel “tutto”: le vittorie, le sconfitte, i vaneggiamenti, le speranze, gli amori, le arrabbiature, le stizze, i rammarichi, i pentimenti, le gioie.
“Middlesex” ci ricorda che siamo il nostro corpo e sempre lo saremo, fino alla fine. Ma ci dice anche che il corpo non è tutto; noi abbiamo il potere di decidere cosa farne, se ignorarlo o seguirlo, di decidere come presentarlo al mondo e come viverlo nei pregi e nei difetti. È tutto a prescindere da noi e allo stesso tempo è tutto nelle nostre mani.
«La biologia ci dà un cervello, la vita lo trasforma in una mente.»
Consiglio caldamente questo romanzo a chiunque non l’abbia ancora letto. È un romanzo dalla voce molto precisa e che non può non lasciarti qualcosa. A me ha regalato molti spunti di riflessione.
...ContinuaThis is a sumptuous novel rich in mythology, history and medical thinking of the sixties. The author has traced the development of a mixed gender youth from her birth as Calliope to her final metamorphosis as a young man, Cal. Eugenides traces the genetic history of this young hermaphrodite from her grandparents' exodus out of Turkey in 1902 to their landing at Ellis Island hiding a secret which was to influence the development of a genetic defect to appear two generations later. Eugenides vividly describes the burning of Smyrna, the immigrant experience in a Ford factory, the race riot in Detroit in the late 60s and the snobbery of the housing in Grosse Pointe Michigan as well as the cruelty of a sex-gender clinic in New York. Totally a winner!
...ContinuaNon mi è piaciuto come speravo, ma credo di doverlo rileggere perché mi ritorna alla mente come se fosse vita vissuta. Strana sensazione