Un romanzo che potrebbe essere uscito dalla penna di Jack Vance. Il parallelo con Tschai e' azzeccatissimo, ed il sense of wonder e' quello che si respira nelle saghe di Vance, ma certo Universo incostante rimane inarrivabile.
La capacità di Vinge di immaginare razze aliene è strabiliante: parte da una semplice idea e ne ricava una società intera. La scelta di punti di partenza molto fantasiosi e bizzarri legati a poteri mentali particolari rende il gioco forse più facile, ma comunque molto interessante.
"Naufragio si Giri" è il primo romanzo dell'autore e per certi versi l'ho trovato anche più bello di "Universo incostante", che è invece considerato il suo capolavoro. Questo primo romanzo è più semplice nella trama, più corto e più leggero, magari più ingenuo, ma allo stesso tempo anche più fresco e frizzante nella lettura. Già si intravedono alcuni temi che sospetto si rincorrano frequentemente nell'opera di Vinge.
Il finale poi è tenerissimo!
Una via di mezzo tra 3 stelle e mezzo e 4 stelle, non proprio un 4 stelle pieno. E' forse il primo vero romanzo di Vinge, quando ancora scriveva nel tempo libero dall'insegnamento di matematica alla San Diego University. Anche dimensionalmente è molto diverso dai romanzi successivi che gli daranno la fama che ancora ha e gli permetteranno di diventare scrittore a tempo pieno, non ha ancora la padronanza della complessità di una storia ampia ma già sono presenti molti degli aspetti positivi che svilupperà in seguito. La scienza prima di tutto, che anche quando viene superata da aspetti di fantasia, è sempre ben salda e in larga parte coerente con quello che realmente conosciamo, fatte salve le fantasie richieste dalla narrazione. Poi i personaggi non sono mai banali, sono ben inseriti nella storia che Vinge vuole raccontare e ne sono parte integrante. Ed infine la storia stessa, che anche quando non brilla per la presenza di grosse novità, come in questo caso, è comunque sempre ben articolata e giustificata.
Ho letto questo romanzo dopo tutti i suoi successivi ben più famosi ed importanti, e la differenza è visibile, ma l'ho gradito ugualmente
Di solito non leggo fantascienza, ma non so come ho cominciato a leggere questo libriccino, preso a caso fra tanti urania che avevo sugli scaffali, e mi ha appassionato. Ho divorato le pagine come un bambino che fantastica leggendo Flash Gordon. Insomma, qui siamo su un pianeta, Giri appunto, i cui abitanti hanno facoltà mentali elevatissime con cui si teletrasportano, trasportano gli altri, uccidono ecc. e questo ha fatto si che la loro civiltà si sia fermata in una specie di medioevo perchè se puoi fare tutto con la forza della mente non hai bisogno di far progredire la tecnologia. Ma la bravura dell'autore sta nel dipingere tutto un mondo, una società, con le sue caste, i suoi riti, in modo veramente avvincente. Detto così sembra una pacchianata da B-Movie, ma vi assicuro che è interessante.
...ContinuaC'è poco da discutere: è difficile che Vinge ti possa deludere. Una storia avventurosa che può sembrare banale si dimostra un'altra trovata geniale. In un futuro lontanissimo in cui l'umanità ha colonizzato diversi pianeti, due persone atterranno su Giri, un pianeta abitato da esseri viventi che sono organizzati in modo feudale. Fin qui niente di strano, tranne il fatto che gli abitanti del pianeta, pur non essendo tecnologicamente avanzati, hanno come dono la possibilità di controllare il teletrasporto. Una dote innata, studiata nei minimi particolari da Vinge, poichè mette a nudo molte problematiche attuative. Una storia che merita di essere letta, pur essendo inferiore ad altri romanzi dello stesso scrittore, poichè introduce la sua capacità di spiegare concetti che la letteratura fantascientifica spesso si limita a dare come scontati.
...Continua