Sarah Rackham si rivolge a Nero Wolfe affinché indaghi sul suo secondo marito: quest’ultimo di certo l’ha sposata per il suo patrimonio e non certo per la sua avvenenza (a dire della donna stessa) e gli ha spesso chiesto del denaro. Molto denaro. Invece, da un po’ d tempo a questa parte, sembra che l’uomo abbia una rendita sconosciuta. Wolfe è indeciso se accettare o meno ma un assegno di diecimila dollari gli fa cambiare presto idea. Così il fido Archie Goodwin si reca a casa di Sarah Rackham fingendo di dover indagare sull’avvelenamento di uno dei cani del cugino della donna ma la sera stessa la Rackham viene uccisa. Quando il mattino seguente Archie ritorna a casa scopre che Nero Wolfe è improvvisamente partito perché ancora una volta minacciato dal suo arcinemico Arnold Zeck. Nessuno sa dove sia andato né se mai ritornerà. Tanto che Archie Goodwin decide di mettersi in proprio e continuare la propria vita senza il suo amato capo. Ma solo finché Nero Wolfe ritornerà.
Più che un giallo è un poliziesco. Le indagini sull’omicidio della donna sono pari a zero. Il protagonista assoluto del romanzo è Goodwin: il suo nuovo lavoro, di come Arnold Zeck provi a tirarlo dalla sua parte. Le ultime cinque pagine sono dedicate alla risoluzione del mistero.
Se ogni Holmes ha il suo Watson (e Archie Goodwin è da sempre il miglior Watson in circolazione) è anche vero che per ogni Holmes ci dev’essere un professor Moriarty nascosto dietro l’angolo. Il Moriarty di Nero Wolfe si chiama Arnold Zeck e ha diverse cose in comune con l’antagonista dell’amato Sherlock. I due incrociano le spade durante tre inchieste seguite dal pachidermico investigatore: Abbiamo trasmesso (And Be a Villain, 1948), Nient'altro che la verità (The Second Confession, 1949) e questo Nelle migliori famiglie, dove peraltro Zeck appare per la prima volta di persona (negli altri due romanzi si trattava di telefonate). Nelle migliori famiglie rappresenta una sorta di holmesiano The Final Problem, una resa dei conti.
Nelle migliori famiglie è un classico della serie di Nero Wolfe, anche se l’indagine sull’omicidio della signora Rackham passa in secondo piano di fronte allo scontro tra Wolfe e Zeck. Diciamo che il libro appartiene più che al genere giallo deduttivo all’altro filone della saga di Wolfe, quello di romanzi come Nero Wolfe fa la spia (The Black Mountain, 1954) Nero Wolfe contro l'FBI (The Doorbell Rang, 1965), peraltro splendidi, dove ci si lascia travolgere dall’intelligenza del plot, dalle superbe caratterizzazioni e dall’umorismo di Stout. L'intera sequenza dell'omicidio della signora Rackham è comunque magistrale e contiene tutti gli indizzi che servono a smascherare l'assassino.
...ContinuaRomanzo conclusivo della "Trilogia di Zeck". Molto particolare. Forse meno soddisfacente del solito per gli amanti dei meccanismi d'indagine, ma assolutamente una vicenda trascinante e intensa. Imperdibile per gli amanti di Nero Wolfe.
Un giallo con una trama fuori dal comune per Nero Wolfe. Consiglio di non leggerlo tra i primi romanzi del celebre investigatore, in quanto non viene dipinto con le classiche tinte che diventeranno il suo marchio di fabbrica.
Quanto amo Nero wolfe! Ho messo le mani su un piccolo tesoro di Rex Stout e ci sono immersa fino ai gomiti. Io non ho mai visto la serie tv, quindi immagino i personaggi ex-novo. Anzi, Nero Wolfe secondo me è come il Perry Mason degli anni '60, quell'attore con la barba sale e pepe che vedevo qualche volta in tv. Archie lo immagino un tipo biondo e bello, forse una specie di Owen Wilson versione anni '50. E Cramer, non riesco a non immaginarlo come il commissario Basettoni. :)
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