Meraviglioso, intricato e soddisfacente come al solito
Assolutamenten niente di geniale, ma è un libro molto godibile: il mio primo Stout!
Trama abbastanza semplice, è una storiella ironica e divertente... ma niente di più!
Veramente notevole. La storia si apre con Archie che va a caccia di clienti (caccia grossa), torna con il carniere bello pieno il cliente è la N.A.I. (Associazione nazionale degli Industriali secondo la pedestre traduzione di Ida Omboni: la sigla corretta e originale era N.I.A., vale a dire National Industrial Association, perché non conservare la sigla originale? Mistero, perché se deve essere variata, variarla in questo modo?! Doppio mistero!).
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Il giallo è del 1946, compare (ma alla fine e di sguincio) una cugina di Carpenter, il generale importante personaggio che compare in Quella bomba di Nero Wolfe. I punti di eccezionalità della storia sono i seguenti:
- Archie perde la testa per una che viene assassinata e arriva a mentire a Wolfe;
- Nero Wolfe viene arrestato;
- Cramer viene defenestrato e Wolfe briga per farlo re-integrare;
- Cramer regala un'orchidea a Nero Wolfe la stima e l'affetto tra i due sono ai massimi.
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I colpi di genio di Nero Wolfe sono brillanti ma conta più la recita eccezionale che Wolfe orchestra da prim'attore.
Dopo tutti i gialli letti degli anni duemila, è strano ritrovare i padri che hanno inventato il genere. Ti accorgi che la sorgente è spesso più bella e fluida della fine del fiume.......
Leggere R.Stout con presenti Buazzellli e Ferrari rende la lettura ancora più piacevole.
In questo racconto Archie è frizzante più che mai. E Nero Wolfe esce di casa !
Al solito la trama è difficilmente disricabile prima della fine anche se alcuni dettagli sono facilmente scopribili, come nel caso specifico dove sia nascosto il 10° cilindro.
Buona lettura