Questo romanzo è sconcertante. La prima parte non mi ha appassionato più di tanto, mi aspettavo una storia meno prevedibile, invece c’è il protagonista, tale Paul detto Paulot dalla sua donna, una fascinosa (ed anche parecchio puttana) Jeanne, che vive di piccoli espedienti, un truffatore da quattro soldi. L’uomo si becca una forte “scuffia” per la bella pupa, vanno a vivere insieme, finchè non si presenta, appena uscito dal carcere, uno (dei tanti) ex della donna, guarda caso anche lui chiamato da Jeanne Paulot, che introduce Paul in un giro più grosso: furti, rapine in banca… Come era prevedibile, Jeanne lo tradisce con un altro della banda, l’amore è finito, il sesso è meglio, e il povero Paul, dopo un grosso colpo in banca in cui gli capita di ammazzare un uomo (non uno a caso, sia chiaro: Paul vive in uno stato di allucinazione e sogna sempre un ometto coi baffi, che da incubo si materializza nella banca), è costretto a darsela a gambe da Parigi. Qui finisce la prima parte ed io ero pronta a cestinare il resto del libro.
Invece la seconda parte me la sono letta in mezza giornata: una vera e propria discesa agli inferi, sia fisica che spirituale. Una fuga senza quartiere, senza senso e senza speranza. Una storia cruda e nuda, disperata e inesorabile. Si è guadagnato così tutte le 4 stelle. Per Malet non esiste alcuna possibilità di redenzione o di giustizia, solo disperazione e follia.
Una storia “de ligera” francese, restata in un cassetto per 30 anni e pubblicata da un archeologo intellettuale.Oggi preferiamo eroi positivi o ,meglio, canaglie di successo.
Una storia singolare, di un uomo che per sfuggire ai suoi incubi li trasforma in realtà.
Meno bello dei due precedenti capitoli della Trilogia Nera, ma pur sempre gustoso.
non essendo una lettrice di gialli non ho termine di paragone
sicuramente Izzo deve qualcosa a Léo Malet per la sua stupenda trilogia marsigliese, ma Izzo è un po' un outsider rispetto al genere
la trilogia di Malet è comunque una magnifica opera di letteratura innanzitutto
e poi sono dei bei noir disperati, essenziali, nudi e crudi
storie di predestinati, la cui vita si è formata da un impasto di miseria, desolazione, abbandono, squallore; sventurati cui mancano concrete possibilità di riscatto; dannati cui è precluso persino sognare, perché travolti dagli incubi; persone alle quali la velleità di redenzione, la voglia di innamorarsi, la fugace illusione che qualcosa possa cambiare fa solo del male: “passato l'attimo di ebbrezza, dopo era tremendo. Si sprofondava vivi all'Inferno!”
...Continuainteressante noir surreale il povero Paul, piccolo delinquente ai margini della società è pqerseguitato da uno strano sogno