https://labibliotecadellibraio.blogspot.it/2018/01/trame-e-opinioni-ombra-my-land-elena-p.html
Ombra - May Land è il secondo romanzo di questa trilogia molto particolare, di non facile comprensione. Intanto troppo lunga, a volte ho girato pagine e pagine pur di arrivare al concetto cardine. Eppure è una bella storia, Alma è una ragazza che con il passare del tempo si rende conto di essere diversa dagli altri suoi coetanei, un gruppo alquanto disomogeneo tra l'altro, ma a parte questo, Alma comincia la sua ricerca personale, su chi è lei, sul perché di questi omicidi e sui suoi incubi peggiori. Finalmente Morgan si fa vivo, e finalmente, le fa luce sui tanti misteri che la coinvolgono.
Ecco detto così sembra semplice, invece no, perché l'autrice nella parte descrittiva dei Mai Nati, di My Land, è troppo lunga e poco coinvolgente, pagine e pagine per spiegare tutto il sistema, compreso il Leviatano... Chi sarà mai?
Ho scelto di proseguire la lettura perché tutto sommato avevo voglia di capire dove andasse a parare, e anche questa volta il finale aperto, mi ha lasciato con l'amaro in bocca.
La serie My land è composta da tre libri:
#1 Buio - recensione
#2 Ombra
#3 Luce
In Ombra scopriamo che Alma occupa il corpo di una ragazza morta e che le pagine che scrive sul suo quaderno viola sono dettate dal volere del Leviatano, un drago marino che vive nel mondo d’acqua -My Land-in cui si trovano le anime in attesa di incarnarsi.
Troppo fantasy,troppo confusionario: i Master,l’acqua, il Leviatano, le reincarnazioni, troppo.
Ho iniziato il terzo e ultimo capitolo, Luce ma per ora l’ho lasciato in standby e ho iniziato altro.
Trilogia in decrescendo.
Mi sarei aspettata qualcosa di migliore. Continuo a non sopportare la protagonista Alma, troppo egocentrica e antipatica.La spiegazione che viene data della realtà a parer mio non è troppo chiara, porta a sua volta molte altre domande.
Ho trovato contraddittorio il fatto che i Mai Nati non possono provare emozioni, ma poi la protagonista parla costantemente di paura e angoscia. Senza contare il fatto che i nomi utilizzati non sono molto fantasiosi e non hanno un significato preciso o una motivazione che li giustifica, ad esempio "My Land" sembra stato scelto così, perché all'autrice non veniva in mente nulla di meglio.
Leggendo questo libro, come il precedente, ci si aspetta sempre una spiegazione a ciò che succede nella "Città", ma bisogna aspettare la fine di questo secondo capitolo della trilogia per avere delle risposte.
L'idea in generale non era male, solo poteva essere sviluppata meglio.
Puoi trovare la mia recensione qui:
http://ilprofumodellepaginestampate.blogspot.it/2013/10/recensione-my-land-la-trilogia-elena-p.html