http://www.vivereinunlibro.it/2016/06/recensione-omofollia.html
Ho finito l’estratto perché è molto divertente e piacevole. Lo metto in wishlist.
Sapevo che sarebbe stata una lettura non facile ma non immaginavo così tanto. Mi lascio trasportare, è più forte di me, sarà che è un argomento che mi sta cuore, che mi ostino ogni volta a sostenere, sperando di poter cambiare la mentalità altrui, ma senza successo purtroppo.
Quindi credo sia normale che mentre leggevo la vita di Mattia, racchiusa in poco meno di duecento pagine, mi sia sentita così emotivamente coinvolta.
Per tutta la durata della lettura ho avuto la netta sensazione che questo ragazzo mi stesse di fronte con il disperato bisogno di confidarsi, ogni capitolo un episodio della sua vita, un fiume di parole lasciate finalmente libere senza mai riprendere fiato, come se quella diga di vergogna e pregiudizio che le tenevano rinchiuse avesse finalmente deciso di cedere.
E tu sei lì che ascolti impotente, vergognandoti per chi non è stato capace di tollerare e accettare ciò che non capiva, ancora oggi che ci reputiamo una società moderna, riusciamo ancora solo a disprezzare e condannare ciò che è diverso.
Con semplicità e il suo linguaggio di un giovane poco più che adolescente, ti racconta cosa è significato e significa, crescere oggi quando si è gay, il non essere accettato, l'essere schermito, maltratto fisicamente e psicologicamente, l'essere rifiutato, il combattere contro la solitudine quando si vorrebbe solo essere amati per quello che si è.
Ma c'è stato un momento della sua giovane vita che qualcosa lo ha spinto a mettersi in gioco, facendolo uscire allo scoperto, mostrando al mondo della rete il suo vero se stesso, decisione difficile forse un po' ingenua che lo ha reso da una parte più vulnerabile ma dall'altra padrone delle proprie scelte, della propria vita.
Lo ammiro per questo, per il suo coraggio, per aver scelto di essere se stesso, io non so se ne sarei stata capace perché in qualche modo ognuno di noi tende sempre, anche se di poco, a conformarsi con gli standard che ci impone la società tenendo sempre nascosto il proprio "io".
La sua è una strada tutta in salita, niente sarà semplice, ma ogni lotta sarà una conquista, un passo più vicino al diritto di essere come tutti...al di là del proprio orientamento sessuale.
Voto: 3 stelline e 1/2
Link: http://follettina76.blogspot.it/2016/02/recensione-omofollia.html
...ContinuaQuando ho letto la prima volta la trama di Omofollia, ho subito pensato ad una lettura impegnativa, per il tema trattato: quello dell'omofobia. Ma una volta letto, mi sono resa conto che l'obiettivo di Mattia Cesari non era tanto quello di condannare direttamente la nostra società, lasciatemi dire, egoista e con i paraocchi. Il giovane autore infatti vuole scoprirsi, farsi conoscere dai lettori per quello che è e che la gente gli rimprovera, ha solo bisogno di confidarsi. Omofollia è un'autobiografia schietta e sincera, che ci permette di entrare nella mente di un ragazzo che ha conosciuto fin troppo presto la perfidia della gente.
Ho letto questo libro in pochissimo tempo, mi ha completamente rapita. Durante la lettura si capisce la giovane età dell'autore, per l'uso di uno stile semplice e diretto, ma allo stesso tempo perfetto per raccontare la sua storia. In fin dei conti sta parlando di sé nella società odierna, quindi quale migliore scelta se non un linguaggio giovanile e attuale? Tutto ciò rende la lettura d'impatto ma semplice, senza appesantirla troppo.
Il lettore è portato a conoscere il vero carattere di Mattia, quello che spesso non può mostrare agli altri, che invece si soffermano solo all'apparenza e ne provano disgusto, o forse timore.
Il tema dell'omofobia, è un tema a me caro e ho apprezzato molto questa lettura. Credo che con la sua semplicità Mattia sia riuscito a dire più di molti slogan o manifestazioni. Perché è in grado di trasmettere al lettore emozioni forti, che si sentono durante la lettura e arrivano dritto al cuore.
Lo consiglio ad ogni tipo di lettore, perché possiate conoscere il punto di vista di chi chiamano “diverso”, che poi di diverso alla fin fine non ha proprio nulla!