Non so se sia un atteggiamento comune. Di Bradbury tanti anni fa lessi tre sue antologie, nell'arco di un paio di anni e decisi che lo adoravo. Avendone inquadrato lo stile, mi dissi: "Ora che so quanto è bravo e quanto mi piace, mi dedicherò ad altro e poi tornerò a leggerlo". Detto ciò, sono passati tipo 25 anni :D
Confesso che ho una particolare predilezione per questo scrittore. Credo sia il solo verso il quale ho una sorta di comportamento protettivo... sono sempre rispettoso di ogni opinione su qualsiasi altro scrittore ma quando leggo recensioni negative sui lavori di Bradbuty, mi ribolle il sangue nelle vene :P Nel suo periodo d'oro la sua penna ha raggiunto vertici difficilmente eguagliabili e mi intristisce che qualcuno non riesca a cogliere la poeticità, la malinconia che emerge, velata o meno, da tutta la sua produzione.
In questa sua antologia sono presenti queste storie
Il nano
In coda
L'oculato gettone da poker di H. Matisse
Scheletro
Il barattolo
Il lago
L'emissario
Il sacro fuoco
Il piccolo assassino
La folla
Saltamartino
La falce
Zio Einar
Il vento
L'uomo del primo piano
C'era una volta una vecchina
Il condotto sotterraneo
Il raduno
La bella morte di Dudley Stone
Ne avevo lette molte meno di quanto pensassi, contenute in una raccolta di 34 racconti realizzata solo per il mercato italiano. Si spazia dal fantasy all'horror, sia quello soprannaturale che quello derivato da fobie o ossessioni, respirando per lo più l'aria ottobrina della provincia americana post seconda guerra mondiale. Sono tutti racconti di altissimo livello, per il mio gusto personale quelli che mi sono piaciuti meno sono quelli più fiabeschi/fantasy, ovvero "Zio Einar" e "Il Raduno" che sono anche gli unici racconti ad avere delle connessioni per via del personaggio comune di Einar. Ma tutti gli altri... per quel che mi riguarda sono uno migliore dell'altro. Ricordavo nitidamente "Il Lago", esempio chiarissimo della malinconia bradburiana, una volta letto se si ha un certo animo, è una storia che resta dentro. Dovendone citare solo un altro direi La Folla" che trovo profondamente inquietante. Inquietanti anche altri, come "Il Piccolo Assassino" che immagino sia stata fonte di ispirazione per il film "Baby killer" (titolo originale "It's alive") del 1974. Il film ufficialmente non è tratto da questo racconto ma le similitudini sono molte, sebbene la pellicola sia in confronto al racconto, estremamente trash :)
L'unico appunto che farei? La traduzione risulta un po' datata e non sarebbe una brutta idea farne una nuova.
Stavolta conto di far passare meno tempo prima di proseguire a colmare le mie lacune ;)
Raccolta di brevi racconti con la morte come filo conduttore e fulcro di ogni narrazione. Quasi tutti i racconti sono inoltre accumunati dalla caratteristica di essere senza un finale definito e dettagliato, lasciando il lettore deduca cosa potrebbe esser accaduto.
Personalmente non ho mai apprezzato in modo particolare le raccolte di questo tipo perché spesso altalenanti per quanto riguarda la qualità, non avendo per definizione continuità narrativa. In questo caso però siamo di fronte ad una raccolta di livello che ho davvero gradito molto. Ho trovato poco convincente soltanto uno dei diciannove racconti (L'oculato gettone da poker di H. Matisse), tutti gli altri mi hanno tenuto incollato fino all'ultima parola. Dovessi fare delle menzioni particolari direi 'In coda' e 'Il lago', ma potrei allo stesso modo dire anche 'L'emissario', 'Il piccolo assassino', 'Il vento' oppure il conclusivo e significativo 'La bella morte di Dudley Stone'.
Davvero un bel libro, al di sopra di ogni mia aspettativa.
Mi aspettavo di più, specie pensando al Popolo dell'Autunno. Alcuni racconti sono carini, ma un po' datati, in generale
Antologia edita nel 1950, da taluni chiamata scherzosamente Cronache Terrestri, chiaro parallelismo con una delle opere più famose di Bradbury ossia Cronache Marziane, scritta quasi contemporaneamente a molti dei racconti contenuti in questo volume.
Diciannove racconti, ma, contrariamente alle mie aspettative, pochi di genere fantastico, molti ci parlano invece dell'uomo, dei suoi sentimenti, del disagio derivante dall'impossibile ricerca della felicità, ma soprattutto ci parlano delle sue paure e delle sue fobie, che se private dell'equilibrio dato dalla ragione, dalla razionalità, ma anche dalla comprensione e dall'aiuto di coloro che ci sono vicini portano alla luce il mostro che si nasconde all'interno di ciascuno di noi con conseguenze che non sono mai positive.
Racconti come In Coda, Il Barattolo, Il Piccolo Assassino.
Ma è tra i racconti di genere fantastico che, a mio giudizio, si trovano le prove meglio riuscite dell'antologia, leggasi un piccolo gioiello come Il Lago, molto belli anche Il Raduno, Saltamartino o La Falce.
Purtroppo la qualità dei racconti non sempre è così alta, molti li ho trovati banali o addirittura superflui e fastidiosi come per es. Il Nano, Scheletro, Il Fuoco Sacro ed altri, per cui la mia valutazione si ferma alle soglie dell'eccellenza.
Diciannove racconti, quattro carini, cinque belli e dieci insulsi. Sinceramente non capisco tutto questo entusiasmo.