Sprazzi del miglior Benni. L'intuizione (il paese del vecchio bar sport) è notevole, lo sviluppo ogni tanto si smarrisce in scatole cinesi non sempre costruite a regola d'arte. Alcune pagine (il sindaco che spiega "perché cedere al progresso") restano nella memoria, altre si perdono nella lettura. Personaggi tratteggiati con leggerezza, qualcuno troppo sfumato per il ruolo che assume. Finale poco convincente. La parte centrale la migliore.
...Continua...mmmmm...insomma non mi ha convinto fino in fondo....bella l'idea...molta fantasia e storie divertenti con cento personaggi tutti speciali e straordinari che però alla lunga stufano....ho fatto fatica a finirlo...
Senza scrupoli eccessivi confesso il mio ultimo abbandono libresco. Sì, esercito allegramente il 3° diritto del lettore e ripongo sullo scaffale le letture che proprio non fanno per me, che trascino stancamente troppo a lungo e mi privano del gusto di stare tra le parole scritte.
Ho salutato con affetto " Pane e tempesta" di Stefano Benni.
Ho apprezzato il tema che fa da fil rouge alle storie raccontate in questo libro, e molto.Eccolo in sintesi: un bar d'altri tempi, al centro di una piazzetta, in un paesello a ridosso del bosco è il centro di gravità, di condivisione e aggregazione dei numerosi personaggi, tutti bizzarri e caricaturali alla maniera di Benni.
La speculazione edilizia avanza, percorrendo i sentieri del bosco con ruspe/mostri che abbattono alberi e natura sventolando la bandiera del progresso.
Gli abitanti del paesello, come vecchi partigiani, si uniscono compatti per combattere la loro resistenza al nuovo che avanza.
La prosa di Benni è brillante, intelligente e ironica. Ho riso di gusto per alcune trovate riuscitissime. " Ma però"...
E' difficile tenere costante questo ritmo, il rischio di diventare ridondanti e stancanti è altissimo. Le bizzarrie e i giochi di parole diventano una noiosa ripetizione di se stessi.
Ecco, credo che metà delle pagine possano bastare. A me, almeno, sono bastate. Ho sentito un senso di sazietà da post abbuffata.
Una collana di storielle, alcune delle quali veramente eccezionali, legate ai racconti dei personaggi del Bar Sport.
La vicenda del bar stesso, che inizia a vedere la sua fine.
Sempre ironico e ricco di fantasia, a tratti commovente.
Il libro è formato da una serie di racconti iscritti nella cornice di una vicenda più generale, racconti che vengono presentati come estratti di saggezza popolare e parte della storia degli abitanti del paesino.
Il libro è scorrevole, per lo più divertente e con quel pizzico di ironia caratteristico di Benni che non permette di scivolare troppo facilmente in un vuoto umorismo.
Detto ciò, il problema del libro è che è "il solito Benni".
Stessa ambientazione, stessi temi e personaggi che potrebbero passare da un libro ad un altro senza che la trama ne risenta particolarmente. Insomma nessuna nota di originalità nella trama, caratterizzazione o stile; niente che lo faccia brillare o almeno emergere sulla massa.
Un buon libro se non si è letto nient'altro di Benni prima.