Niente più frutti, né alberi, né legumi,
né piante officinali o non,
e di conseguenza niente più alimenti,
ma prodotti di sintesi in abbondanza,
nei vapori,
negli umori insoliti dell'atmosfera,
su particolari assi delle atmosfere strappate
con la forza e la sintesi alle resistenze
di una natura che della guerra non ha conosciuto altro
che la paura.
"Il fatto grave
è che sappiamo
che oltre l'ordine
di questo mondo
ce n'è un altro.
Quale?
Non lo sappiamo.
Il numero e l'ordine delle supposizioni possibili in
quest'ambito
è appunto l'infinito.
E che cos'è l'infinito?
Non lo sappiamo.
E' una parola
di cui ci serviamo
per indicare
l'apertura
della nostra coscienza
verso la possibilità
smisurata,
infaticabile e smisurata."
(p. 37)
Il corpo umano è una pila elettrica
a cui sono state castrate e inibite le scariche,
di cui sono stati orientati verso la vita sessuale
le capacità e gli accenti
mentre è fatto
per assorbire
tramite i suoi spostamenti voltaici
le disponibilità erranti
dell'infinito del vuoto,
dei buchi del vuoto
sempre più smisurati
di una possibilità organica mai colmata.
Il corpo umano ha bisogno di mangiare,
ma chi ha mai provato altrimenti che sul piano
della vita sessuale le incommensurabili capacità
degli appetiti?
Fate danzare l'anatomia umana, infine
dall'alto in basso e dal basso in alto,
da dietro in avanti e
da avanti all'indietro,
d'altronde, che da dietro in avanti
e il problema della rarefazione
delle derrate alimentari
non dovrà più essere risolto
perchè non avrà più modo
di porsi.
Si è fatto mangiare il corpo umano,
lo si è fatto bere,
per evitare
di farlo danzare.
Gli si è fatto fornicare l'occulto
per evitare
di torchiare
e suppliziare la vita occulta.
Poichè non esiste nulla
che come la sedicente vita occulta
abbia bisogno di essere suppliziato.
E' la che dio e il suo essere
hanno pensato di abbandonare l'uomo demente,
su questo piano sempre più assente della vita
occulta
laddove dio ha voluto far credere all'uomo
che le cose potessero essere viste e colte col
pensiero,
mentre non c'è nulla di esistente e di reale,
che la vita psichica esteriore,
e che tutto ciò che la fugge e se ne stacca
non è che il limbo del mondo dei dèmoni.
E dio ha voluto far credere all'uomo
in questa realtà del mondo dei dèmoni.
Ma il mondo dei dèmoni è assente.
Non raggiungerà mai l'evidenza.
Il mezzo migliore per guarirne
e distruggerlo
è quello di terminare di costruire la realtà.
Perchè la realtà non è stata portata a termine,
non è ancora costruita.
Dal suo compimento dipenderà
nel mondo della vita eterna
il ritorno di una salute eterna.
Il teatro della crudeltà
non è il simbolo di un vuoto assente,
di una spaventosa incapacità di realizzarsi
nella propria vita d'uomo.
E' l'affermazione
di una terribile
ma ineluttabile necessità.
Il corpo umano ha bisogno di mangiare,
ma chi ha mai provato altrimenti che sul piano
della vita sessuale le incommensurabili capacità
degli appetiti?
Artaud realizza un'opera eccezionale e mette in voce [era stato realizzato per la radio francese] la sua critica senza sconti all'America, alla religione e soprattutto a dio (rigorosamente con la "d" piccola). Quello di Artaud è un attacco al potere e soprattutto al linguaggio inteso come "funzione simbolica fondamentale". Capolavoro anche per le sue implicazioni filosofiche ben colte da Gilles Deleuze (vedi "corpo senza organi").
...Continua