Ci sono uomini che sognano e non agiscono, ci sono uomini che agiscono senza sognare, e poi ci sono gli uomini come Mikhail Gorbachev che provano a realizzare un sogno grandioso.
Sono del parere che leggere il testo dove è esplicitato il pensiero di uno degli uomini più grandi del XX secolo sia d’obbligo, un uomo che ha letteralmente cambiato il mondo e il modo di intendere l’Unione Sovietica.
La perestrojka non è un programma politico, bensì un sentimento, la voglia di ridefinirsi, comprendere gli errori ed i contrasti migliorandosi. Forse è una rivoluzione, ma non nel senso canonico del termine, non è il popolo a volerla, non sono le masse operaie a muoversi, non si sciopera nelle fabbriche, la piazza non si riempie di animi, e’ una rivoluzione che viene dall’alto, dalla leadership sovietica. Una dittatura che si critica, che ammette gli errori commessi è cosa tanto rara quanto poderosa, la Perestrojka è il frutto di questa genuina voglia di cambiamento.
Non so dire se il libro sia ben scritto, sia scorrevole, semplice o complicato, è semplicemente il progetto di un uomo, il suo pensiero, uno scorcio di autentica intimità. Lo considero un must del genere, in certi momenti mi ha quasi commosso per la forza dei concetti e la spontanea voglia di cambiamento che trasudano quelle pagine.
Un grande progetto irrealizzato, una grande aspettativa delusa. Purtroppo la Perestrojka è anche questo.
Pubblicato in occasione del settantesimo anniversario del socialismo in URSS, è diventato il 'caso' dell'anno, un caso editoriale senza precedenti.
Interessantissimo spaccato della vita socialista dell'Ex Unione Sovietica, mi ha illuminato su quelli che all'atto pratico sono stati i meccanismi interni dell'unica realta' di stampo comunista nella Storia. Purtroppo il sottotitolo si risolve in una critica (talvolta gratuita) ai "nemici" capitalisti statunitensi, e le parole di Gorbaciov sulla riorganizzazione del grande stato socialista sono state smentite entro poco tempo dai fatti.
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