Saggio dedicato alla musica degli anni Novanta, l’ultimo decennio del secolo scorso, e anche dello scorso millennio: precisazione che spiega la sensazione di datato, e superato, che la lettura mi ha prodotto.
Ma non potrebbe essere altrimenti: la musica è in continua evoluzione. Tante cose sono in costante rapido cambiamento nell’epoca della rivoluzione tecnologica. Infatti, questo libro parte proprio dagli sviluppi tecnologici di fine anni Ottanta – inizio anni Novanta, l’avvento del cd, il digitale, i computer sempre più sofisticati, la possibilità di registrare in casa a costo abbordabile, lo sviluppo del web. Si parla di musicisti che hanno moniker diversi, che si fa fatica a inquadrare in un unico progetto (gruppo, band che sia), agilità ed elasticità artistica caratterizzano interpreti e periodo storico.
Si parla di etichette discografiche perché hanno precisa connotazione – quando mai si sarebbe potuto farlo prima, che senso avrebbe avuto scrivere del catalogo RCA o Decca?
Post Rock è una definizione che non definisce niente: dentro c’è più o meno di tutto, elettronica, techno, dub, jazz, psichedelica, punk, art rock, math rock, stoner, kraut, ecc.
Quello che io definisco post rock in senso più stretto è musica che a Bianchi e Cilia piace molto meno che a me.
E’ stata una lettura lenta perché man mano ascoltavo e riascoltavo la musica di cui leggevo: la maggior parte dei nomi citati è da tempo nel mio archivio, non ho fatto grandi scoperte.
Però, mi sono divertito, e mi sembra un ottimo risultato.
Qui, per me, c’è tutta l’essenza e la grandezza del post rock:
http://www.youtube.com/watch?v=29MBGwzEhMc
Pensavamo che il post rock fossero solo i Sonic Youth, i Mogwai, i nostrani Giardini Di Mirò e invece Eddy Cilia e Stefano Bianchi, entrambi usciti dalle schiere de Il Mucchio Selvaggio e Blow Up ci fanno rendere conto che nella scuola britannica e americana si tratta di un movimento nato all'indomani della morte del punk.
Tanto si attinge dalla critica musicale di Simon Reynolds e demarcano il fenomeno post rock come il genere che riprende le fila delle correnti minoritarie degli anni ’70 come il krautrock tedesco, Canterbury, jazz elettronico e minimalismo digitale che tanto deve all’influenza di Brian Eno senza tralasciare lo spirito new wave, ambient e in alcuni casi il progressive.
Libro che è un must anche se inizia e finisce nelle discografie anni '90, con tanto di indice analitico critico con tutte le valutazioni ai dischi trattati e i negozi italiani che li vendono.
Un assaggio? ecco il cast del libro, tanti i nomi a noi sconosciuti ma una maestria nella scrittura che descrive in maniera sublime.
SUONI DA SEGUIRE CON GLI OCCHI: Gran Bretagna 1990-1994
Laika, Main, Moonshake , Pram, Scorn, Seefeel, Stereolab, Turn On.
TRA LOUISVILLE E CHICAGO: dagli Squirrel Bait in poi
Aerial M, brise-glace, Direction In Music, For Carnation, Gastr del Sol, David Grubbs, Isotope 207, John McEntire, Jim O’Rourke, Sam Prekop, Shrimp Boat, Slint, The Sea And The Cake, Toe 2000, Tortoise, The Ex, Yona Kit.
TRA LOUISVILLE E CHICAGO: Da Rodan in poi
Boxhead Ensamble, Codeine, Frontier, Him, Hoover, June Of 44, Rachel’s, Retsin, Rex, Rodan, Rome, Salaryman, Shipping News, Sonora Pine, Sweep The Leg Johnny.
ALTRE AMERICHE
A Mirror Forest, Cul de Sac, Eight Frozen Modules, Sasha Frere – Jones/ Loren MazzaCane Connors, Furry Things, Matmos, Pell Mell, Scenic, Ui, Uilab, Windsor for the Derby.
LA KRANKY, IL BRISTOL PSYCHO, LA GENERAZIONE T
Amp, Jessica Bailiff, Crescent, Do Make Say Think, Exhaust, Flying Saucer Attack, Foehn, Fridge, Ganger, Goodspeed You Black Emperor!, Hood, Jessamine, Labradford, Mogwai, Movietone, Pan American, Philosopher’s Stone, James Plotkin/ Mark Spybey, Sofa, Stars Of The Lid, Third Eye Foundation.
IL NUOVO KRAUTROCK
Console, FX Randomiz, Holosud, Kridler, L@n, Lithops, Ma Cherie For Painting, Microstoria, Mouse On Mars, Notwist, Oval, Pluramon, Tarwater, Tied + Ticked TRIO, To Rococo Rot, Village Of Savoonga, Wabi Sabi.
FRANCIA E ITALIA: l’anno zero del post rock
Bästard, Cape Fear,Heliogabale, Hint, Patton, Prohibition, Purr, Sister Iodine, Tore Rec, Ulan Bator.
ITALIA
A Short Apnea, Brutopop, Fran@ois – Regis Cambuzat Et Les Enfants Rouges, Giardini di Mirò, Mdrigali Magri, My Cat Is An Alien, Silken Barb, Six Minute War Mdness, Soul Chette Wynde, Starfuckers, The Second Kiss.
POST POST ROCK
MATH ROCK: Colossamite, Dazzling Killmen, Don Caballero, Gorge Trio, Laddio Bolocko, Shellac, Stor & Stres, Union Of A Man And A Woman
NOW (!) WAVE : AZ, Bobby Connm Frossie And The Unicorns, Flying Luttenbachers, Robert Johnson And The Browns, Lake Of Dracula, Melt – Banana, Miss Hight Heel, Mount Shasta, Quintron, Scissor Girls, Shakuhachi Surprise, Space Streakings, Ubzub, U.S. Maple, You Fantastic!, Zeek Sheck.
ELETTROROCK: Add N To X, Golden, I Am Spoonbender, Mocket, Replikants, Servotron, Six Finger Satellite, Trans Am,
IPOTESI
CHITARRE: A Handful Of Dust, Dadamah, Dead C, Dissolve, Kevin Drumm, Flies Inside The Sun, Fushitsusha, Gate, Keiji Haino, Ilk, Alan Licht, Loren MazzaCane Connors, Roy Montgomery, Nijiumu, Parmentier, Pieters/Russel/Stapleton, Rain, Dean Roberts, Rosy Parlane, Bruce Russell, Thela, Rafael Toral, White Winged Moth, Richard Youngs.
MICROWAVES: Ester Brinkmann, Thomas Brinkmann, Susanne Brokesh, Fennesz, General Magic, Ryoiji Ikeda, Merzbow, Ø, Pan Sonic, Philus, Pita, Pole, Rehberg & Bauer, Mika Vainio.
SILENZI: Olivia Block, Hervé Castellani, Erik M, Bernhard Günter, John Hudak, In Be Tween Noise, Erik Johansson, Alan Lamb, Francisco López, Roel Meelkop, Jim O’ Rourke, Osso Ex-tico, Jean Mark Rivet, RLW, Steve Roden, Kasper T. Toeplitz, Achim Wollschied
Con Post Rock e oltre i due critici musicali E.Cilia e S.Bianchi vogliono cercare di mettere un po' di ordine in quell'enorme e confuso calderone che è il post rock (un'operazione simile a quella di Reynolds quando coniò l'espressione post rock, ma con la consapevolezza dell'impossibilità di una prospettiva totalizzante per questo tipo di musica); la prima parte del libro è dedicata all'analisi degli essenziali fattori sociali (la fine dell'estetica punk) e tecnologici (pc, internet e cd) senza le quali buona parte della musica contemporanea non potrebbe nemmeno essere pensata. Successivamente sono descritte, a grandi linee, le scene principali del fenomeno post rock (Chicago, Louisville, Inghilterra e Germania) e indicati i dischi più rappresentativi per ogni scena; l'ultima parte del libro infine è dedicata al "post post rock", ossia a movimenti sviluppatisi contemporaneamente al post rock ma approdati a sonorità diverse (cioè math rock, now wave e "microwaves") e alle ipotesi sonore futuribili, ossia alcuni dei movimenti più meritevoli in crescita nel 1999, anno di pubblicazione del libro. Una vademecum a mio parere indispensabile per chiunque voglia navigare nel mare del post rock senza perdere l'orientamento.
...Continua"Quello che un tempo chiamavamo rock si è dissolto in una miriade di sottogeneri, tutti con identica rilevanza in quanto a influenza sul costume e sui gusti giovanili, sistema di vasi comunicanti che crea gli ibridi più sorprendenti. Sono mille schegge di culture e musiche diverse che si sono contaminate vicendevolmente fino a forgiare nuovi generi, come dentro una girandola impazzita".
Dopo i Nirvana (ultimo colpo di coda del rock old style), grazie all'avvento del computer e alla conseguente possibilità di registrare anche nella propia stanza, tutto si è confuso. Non esiste più un rock a cui fare riferimento, ma una miriade di correnti e controcorrenti sotterranee in cui è impossibile orientarsi.
Questo libro da una simpatica descrizione delle cause del fenomeno, nonchè un buon dizionario di band per risalire almeno all'inizio di tutto.
...e già significava un pò tutto e niente, figurarsi oggi.
Questo pratico volume cerca di fare ordine alla fine del secolo, su quella che già allora era già allora una etichetta abbastanza abusata, e sicuramente fornisce un buon sunto soggettivo e raccoglie un pò di nomi anche da riscoprire della scena.
...Continua