Bel giallo in stile nordico e protagonist interessanti
Questo è il libro che avrei dovuto leggere prima di "Non deve accadere", perché è qui che avviene il primo incontro tra Johanne Vik e Yngvar Stubø; ed è qui che viene raccontata la tragedia che ha segnato la famiglia di Yngvar Stubø, ora affettuosissimo nonno del piccolo nipotino, unica consolazione per la terribile perdita di figlia e moglie.
Qui si disegna quella figura di commissario così preso dai lati umani dei casi che segue, così incompreso nell'ambito del suo lavoro per quest'aspetto troppo spesso considerato non idoneo a trovare le soluzioni alle indagini; ma l'incontro con un'altra persona altrettanto coinvolta nei casi che tratta, come Johanne Vik, li porterà a capirsi ed aiutarsi.
Il fascino dei libri della Holt, secondo me, sta proprio in questo scavare dentro la psiche per capire le ragioni di tutti, anche dei più efferati assassini.
L'indagine psicologica nulla toglie, comunque, al procedere incalzante degli eventi, né al percorso rigoroso del ragionamento di Johanne, che mira diritto a trarre le deduzioni che porteranno alla soluzione. Anzi, questo lato così umano trascina dentro alla storia, soprattutto in questa storia, che parla di bambini. Che cosa c'è di più terribile, di più angosciante, dei delitti che coinvolgono i bambini?
Mucha fama esta saga de libros, pero a mi no me ha terminado de enganchar...
Me resulta curioso la fijacion que tiene esta escritora con los olores, hace alusion de ellos en multitud de ocasiones en todo el libro, me parece una coletilla molesta.
Por otra parte el final hace aguas por todos los lados.
Otro libro mas al cajon del olvido
...Continua