Cain ha ventinove anni e gestisce il suo strip club, l’unico locale in città in cui non gira droga e le ragazze non si prostituiscono. Lui cerca anzi di proteggerle come può, senza tuttavia farsi mai coinvolgere personalmente. La regola numero uno per Cain è tenere gli affari di cuore, e di letto, fuori dal Penny’s. Ma quando la bionda Charlie Rourke entra nel suo ufficio per un colloquio di lavoro, le cose si complicano… La giovane Charlie è fatalmente attratta dal suo capo tenebroso, anche se qualcosa di molto più grande di lei richiede la sua attenzione e non c’è tempo per le storie d’amore: travestimenti, appuntamenti segreti, viscidi trafficanti di droga e un passato avvolto nel mistero sono il pane quotidiano della bella spogliarellista.
Un incontro ravvicinato bollente e inatteso cambia le cose per tutti e due, ormai travolti dalla passione. Ed è proprio per proteggere il suo grande amore che Charlie dovrà fuggire lontano, lontano da lui…
Chiunque abbia già letto ‘Dieci piccoli respiri’ e ‘Una piccola bugia’ sarà certo stato incuriosito dalla figura di Cain Ford, direttore dello strip club. Giovane, attraente, ricco, gestisce un locale a Miami, il Penny’s, in cui le ragazze si spogliano. Ma lui tiene le “sue ragazze” sempre lontane dai guai. Non si prostituiscono, non si drogano, non vengono maltrattate dai loro partners, non offrono favori sessuali al loro capo. O forse, sarebbe meglio dire che è lui in primis a non accettarli. Il suo motto è Niente sesso con le dipendenti, e niente relazioni sul luogo di lavoro. Nel suo locale infatti, le ragazze possono avere una seconda occasione.
Nessun rapporto appunto non che le dipendenti, fino a quando, nel suo ufficio e nella sua vita, con la sua bellezza straordinaria e il suo enorme carico di segreti, non irrompe Charlie Rourke. Perché Charlie sarà pur giovane, ma la sua vita è tutto fuorché semplice e ordinaria.
«Ginger ha detto che hai esperienza». Il suo tono è più gentile rispetto a quando siamo entrate.
Rispondo senza esitazione. «Sì, un anno a Las Vegas. Al Playhouse». Lotto contro l’impulso di giocherellare con uno dei miei riccioli biondi. So quali sono i miei segni rivelatori e questo qui dice che sto mentendo. Ginger mi ha avvertita di non mentire mai
a Cain Ford, in nessuna circostanza, perché tanto lui lo scopre sempre e questo lo fa arrabbiare molto. Diciamo che è impossibile dare ascolto al suo avvertimento, tuttavia, data la mia situazione.
E poi, sono un’esperta in fatto di bugie.
E spero che non faccia un approfondito controllo delle referenze. A meno di un intervento divino, non troverà una Charlie Rourke che lavorava al Playhouse di Las Vegas.
Perché Charlie Rourke non esiste.
Mi piace lo stile narrativo di K.A Tucker, non è mai scontato. Le sue storie sono sempre difficili, e ben curate. Nei suoi tre romanzi letti fino a oggi, non l’ho mai trovata ripetitiva. Nonostante le trame siano riconducibili al genere New Adult molto in voga in questi ultimi anni, lei riesce a essere originale, così come lo sono i suoi personaggi.
Charlie Rourke, Cain, ma anche Ben, Nate, Storm e tutti i personaggi che di libro in libro ritornano, sono talmente ben definiti e identificabili che divengono indimenticabili. Quindi, sebbene da ‘Dieci piccoli respiri’ sia passato quasi un anno e che nella storia ritroviamo Kacey e Trent, nella mia pancia riemergono le emozioni che quei due mi avevano suscitato già dal primo libro.
Ma torniamo a Cain e Charlie. La loro è appunto la storia di un amore difficile, lei con i suoi segreti, lui con il rimorso per il suo passato, ma entrambe sapranno viverla in un modo originale, e gli imprevisti, li renderanno se possibile, ancora più forti.
Perché Cain ha un cuore buono. Crede appunto nelle seconde possibilità per chiunque e nel fatto che, per poter avere una seconda chance, ci debba essere qualcuno disposto a concedertela. E Charlie, è si una ragazza con un presente difficile e un passato ingombrante, ma desidera il suo personale riscatto, e soprattutto, vuole poter scegliere per se stessa.
Dunque, quando ci immergiamo nella storia di questi due ragazzi e della loro voglia di redenzione, non possiamo non fare il tifo per loro, e sperare che all’arrivo ci sia il lieto fine che ognuno di noi sogna.
Una delle caratteristiche che definiscono questa scrittrice, a mio avviso, è che in ogni suo romanzo infila quello che noi chiameremmo “colpo di scena”. Ma mentre altri autori con il loro modo di inserire o omettere alcuni dettagli, ti avvicinano un po’ a quello che accadrà, lei riesce sempre a nascondere gli indizi! E quando leggendo li trovi scritti su carta, ti ritrovi a pensare che sì, forse avresti dovuto e potuto immaginare che sarebbe andata così… Ma allora perché non ci hai pensato?
La Tucker ti conduce verso nuove scoperte, per poi farti allontanare ancora, e solo quando unisci i dettagli e ci arrivi davvero, comprendi che non sarebbe potuta andare diversamente.
Inoltre nessuno dei suoi personaggi femminili è insulso, cosa che invece accade con molte altre autrici che hanno fatto dell’accoppiata badboys/insipidamastraordinariamentebella, il loro successo. Kacey, Livie, Storm, Ginger e Charlie sono donne forti, che con i loro pesi e i loro bagagli, affrontano la vita a testa alta, senza cadere quasi mai nel cliché della ragazza sfortunata da salvare.
Il prossimo romanzo in uscita a Luglio, ci racconterà la storia di Ben, storico bodyguard del Penny’s, e di Reese McKay, altro personaggio femminile che si preannuncia interessante.
Fortunatamente, la Tucker sembra non perdere un colpo e, nonostante l’inizio dubbioso, questa serie sta procedendo a gonfie vele.
Anche se…
Perché non c’è il dottor Stayner? Il mio cuore soffre! Non potevano spedire Charlie/Penny da lui per una consulenza? Un consiglio? Qualsiasi cosa!
No, a parte gli scherzi, spero che non si sia perso per strada dopo la coppia delle sorelle pazze XD
Comunque, Quattro secondi per perderti, regge il paragone con Una piccola bugia, forse superandolo in certi termini.
La storia di Charlie e del suo lavoro come corriere della droga è servita a creare una parentesi diversa, che ha rinnovato l’andazzo della serie. Non più drammi adolescenziali, ma qualcosa di simile a un poliziesco, con tutte le note dolenti del caso.
E che dire di Cain? A quanto pare ci gode nel perdere la testa per le ragazze problematiche e a autoflagellarsi con le sue regole di ferro, ma in fondo è cotto. Stracotto. Andato.
Ma una delle cose più belle di questo libro, è che i personaggi vengono scoperti man mano che la lettura procede. E poi dai, non ho problemi ad ammettere che come coppia sono davvero affiatati, anche se in alcuni casi un po' fuori dagli schemi.
E anche la differenza di età a dire il vero. Ma l’amore è l’amore.
Anche i personaggi di contorno sono stati importanti per lo svolgimento della trama, ma quelli che mi hanno colpita di più sono stati Ginger e Ben.
Ginger è un tesoro e Ben… anche se è un cazzone di prima categoria non si può non adorarlo. Specialmente con tutto l’impegno che ci mette a svangare il cazzo a Cain. Sono quasi felice che il prossimo e ultimo libro sia dedicato a lui. E spero davvero, ma proprio davvero, che la Tucker non mi rovini tutto proprio sul finale.
Comunque, tutto procedeva bene, la trama si articolava senza intoppi finchè…
LA FINE!
Proprio sulla fine la Tucker doveva cadermi dal pero.
Ero così intrippata dai problemi di Charlie e dal fatto che Cain potesse avere qualche ripercussione anche grave che, quando mostrano il corpo di Sam, non ho potuto fare a meno di esclamare: tutto qui?
Per anni lui ammazza gente, terrorizza chiunque e sfrutta Charlie e muore così. In due righe.
E poi tutto si sistema.
Ok, non è forse un po' precipitoso, ma giusto un pochino?
Voglio dire, Cain sarà sì innamorato perso, ma non è che abbia avuto tempo per assimilare la verità su Charlie; una verità che non è una pozzanghera, ma un abisso.
Tra le sue vere origini, nome, età, il modo in cui è invischiata negli affari che lui odia con tutto se stesso ecce cc…
Cioè… No!
È troppo frettoloso!
Almeno lei ha la decenza di non voler tornare perché ha paura che lui la odi. E sarebbe del tutto normale dopo la maniera epica in cui ha mentito.
Ma i lieto fine sono d’obbligo (purtroppo) e perciò ci sarà una nuova coppia che avrà bisogno di assestarsi.
Devo anche aggiungere un’altra nota: questo libro è narrato un po' prima degli eventi di Una piccola bugia. Cioè, sono quasi paralleli, ma ho apprezzato molto il fatto di poter riempire i buchi di Strom e Dan.
Nonostante un po' di difetti, non posso nascondere che mi sia piaciuto.
Molto bello, anzi di più.
Nonostante all'inizio la storia non mi prendesse troppo, ogni dettaglio si è rivelato necessario.
La storia, al contrario dei libri precedenti, presenta in alternanza i punti di vista di Cain e Charlie. Mentre il libro sulla storia di Livie mi ha fatto ridere e piangere, questo mi teneva incollata alle pagine perché volevo scoprire cosa sarebbe successo alla fine.
Mi piace che questa serie abbia più libri e più protagonisti, ma soprattutto che leggendo i libri sono tutti diversi. I personaggi sono ben studiati, sono particolari e non piatti. Vengono raccontati i pensieri, le vite, i modi di agire e sono descritti così bene che sono riuscita a immedesimarmi in ognuno. L'autrice riesce a esprimere il modo di pensare di ogni personaggio.
Devo dire che mi aspettavo spuntasse il dr. Stanley prima o poi, era quasi una presenza fissa... Però forse era troppo esuberante per questa storia.
I temi sono profondi, si parla di droga, di segreti, di scappare, di amore, eccetera. Quindi temi attuali e importanti, a momenti mi sembrava quasi un giallo/thriller, ma non per questo la lettura era appesantita.
In poche parole adoro questa autrice e mi dispiace che mi manchi solo un libro da leggere.
http://emozionidiunamusa.blogspot.it/2015/10/quattro-secondi-per-perderti.html
Bene devo dire che la Tucker mantiene alto il livello di attenzione delle lettrici: anche questo romanzo come i due precedenti, si è rivelato interessante ed emozionante. La trama non è usuale ed è bello ritrovare personaggi che abbiamo conosciuto ed amato nelle storie precedenti.
...Continua