Sono qui per parlavi di Rossa d’Irlanda, romanzo storico nato dalla penna di Theresa Melville, pseudonimo della scrittrice, tutta italiana, Maria Teresa Casella.
Chi come me ha amato il film Cuori ribelli, interpretato da un giovane Tom Cruise e un’indisponente Nicole Kidman, apprezzerà sicuramente una delle cose che mi è piaciuta di più di questo romanzo: la scelta di ambientare la storia nel periodo coloniale americano. E, più in particolare, nel periodo della famosa corsa alla terra, che ebbe luogo verso la fine dell’Ottocento, per la conquista dei territori dell’Ovest.
Protagonista del romanzo è Leslie O’Flaherty, una giovane e benestante donna irlandese dai capelli rosso fuoco e dallo spirito combattivo. Leslie ha accettato, in giovane età, di sposare un ricco banchiere, Peter Goodwin, uomo violento e privo di scrupoli. Dal loro matrimonio è nata Violet, una dolce e intelligente bambina.
Leslie ama profondamente la figlia ed è per sottrarla alla violenza del padre, che una notte decide di scappare dall’Irlanda per raggiungere le nuove colonie americane, portando con sé la bambina e la fidata cameriera Dora.
Poco prima di imbarcarsi, il trio conosce le famiglie Bellamy e Mac Kenna, con le quali, nel corso del viaggio, stringerà una profonda amicizia. Leslie attira immediatamente l’attenzione di uno dei membri della nuova compagnia. Si tratta di Joshua Mac Kenna, contadino rude e introverso, ma estremamente protettivo, che immediatamente decide di prendere le tre donne sotto la sua ala.
L’uomo si innamora quasi subito della giovane Leslie, che invece è restia a lasciarsi andare per il timore che affidarsi nuovamente a un uomo possa essere uno sbaglio. Ma quando la giovane irlandese deciderà di aprire il suo cuore, si renderà conto che, nonostante le differenze che li separano, Joshua è in realtà la persona giusta.
"Lui così allegro, così consolante. Con gli stivali bucati, i lunghi capelli scompigliati e quella smorfia di disappunto che faceva quando si sentiva a disagio, quando lei lo metteva in difficoltà apposta per godere del suo imbarazzo. Joshua era nel silenzio, nel buio, all’alba delle sue notti insonni. Era negli occhi di Violet, che di tanto in tanto si fermava a scrutare dalle torrette l’orizzonte e si chiedeva intimamente dove fosse, cosa stesse facendo."
Leslie, Joshua e la piccola Violet dovranno però affrontare mille pericoli e combattere contro l’avidità, i pregiudizi, la guerra e l’odio, prima di poter raggiungere la tanto agognata felicità.
Questo romanzo mi ha piacevolmente colpita. La scrittrice ha ben curato il contesto storico e geografico, anche se non sono presenti quelle descrizioni dettagliate dei luoghi e delle persone, che molte lettrici odiano ma che io personalmente amo.
Per ciò che concerne i personaggi, sicuramente risulta ben caratterizzato il personaggio di Leslie, ostinato e coraggioso, mentre il protagonista maschile appare un po’ troppo sfumato. La Melville è stata comunque in grado di creare una serie di personaggi minori – penso a Dora e a Maui – che contribuiscono ad attirare l’interesse del lettore e a mantenere costante la sua attenzione sulla storia.
Credo che questo libro non possa essere considerato come una semplice storia d’amore. Non fraintendetemi! La storia d’amore c’è, ma non è assolutamente preminente. L’autrice è stata in grado di creare un romanzo che è molte cose. È una storia di coraggio: il coraggio di una donna di andare contro tutte le convinzioni dell’epoca e di cercare un futuro migliore per sé e per la propria adorata figlia. È una storia di conquista della libertà da un marito oppressivo, per Leslie, e dalla povertà, per Joshua e la sua famiglia. È una storia di lotta all’odio razziale, quando Leslie e la giovane cheyenne Maui si proclamano sorelle, nonostante la guerra in atto che costringe i bianchi e gli indiani d’America a trucidarsi a vicenda. Ed è un inno alla resilienza, quando vediamo Leslie e la piccola Violet impegnarsi per affrontare e superare i loro traumi.
Il tutto con uno stile piacevole, ma non particolarmente ricercato, il che lo rende non molto adatto alle lettrici più esigenti.
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Dada - per RFS
Leslie Goodwin, donna bellissima dai lunghi capelli rossi, vive a Dublino in una grande e lussuosa residenza, che tuttavia ai suoi occhi appare come una gabbia dorata. Stanca di subire i soprusi di un marito violento e padrone, prende una coraggiosa decisione: fuggire in America e ricominciare da un ranch in Texas così da regalare un roseo futuro alla figlia Violet. Sottratta un’abbondante somma di denaro, la donna si appresta a partire con la piccola e la fedele domestica Dora. Durante la lunga traversata, le donne fanno conoscenza con un gruppo di coloni tra i quali c’è il giovane Joshua, che inizia a guardare la dolce Leslie con occhi diversi. Tuttavia il pericolo è in agguato: Peter, infatti, vuole riprendersi ciò che è suo. Tra battaglie, fughe, incontri con indiani e loschi individui, momenti di sconforto e parentesi di serenità, Leslie tiene duro mantenendo fede al suo grande obbiettivo.
“Leslie serrò tra le dita un mazzolino di margherite fino a distruggerlo. I petali caddero sulla veste e le venne da piangere. Si sentiva così: un fiore nelle mani di Peter, e lui la stritolava ogni giorno di più, togliendole l’aria per respirare, frantumando i suoi sentimenti fino a farne poltiglia.”
Il romanzo, che unisce al tipico genere d’avventura la tenerezza del romance, colpisce immediatamente il lettore per la sua originalità.
Nel lontano 1800 erano molti i coloni che abbandonavano le loro terre per insediarsi nel nuovo mondo, tuttavia stupisce il fatto che sia una donna a scegliere d’intraprendere un viaggio lungo e pericoloso.
È proprio la protagonista il punto di forza di questo romanzo. In un’epoca nella quale le donne tendevano ad avere un ruolo passivo, Leslie sceglie di venir meno a questa “regola” sociale. Caparbia e determinata, pur conoscendo i rischi ai quali va incontro, non desiste, né cede ad attimi di esitazione. Leslie lotta per difendere se stessa e la sua bambina e grazie alla razionalità e a un’incredibile forza d’animo resisterà anche nelle situazioni dolorosamente estreme, anche quando il suo essere donna diviene un pesante fardello. Senza dubbio il suo è un personaggio interessante, ben riuscito e sapientemente costruito, capace di attirare l’attenzione del lettore.
L’autrice si serve di una prosa semplice, fluida, abbastanza dialogata e dal ritmo serrato. Ottima è la ricostruzione storico – geografica dei territori e delle problematiche sociali dell’epoca, si veda ad esempio le lotte bianchi vs indiani.
Alto è il coinvolgimento emotivo da parte del lettore, curioso di conoscere l’epilogo della vicenda.
Un romanzo avventurosamente dolce. Una storia di coraggio e paura, di cadute e di risalite, di sogni di libertà. Un romanzo che si legge tutto d’un fiato. Una grande dimostrazione del potere rosa.
...ContinuaNoioso, ripetitivo, banale e prevedibile. Per fortuna si legge mio velocemente!
http://labibliotecadellibraio.blogspot.it/2015/06/trame-e-opinioni-rossa-dirlanda-di.html
Scoprire al termine di questa pazzesca lettura, assolutamente inimmaginabile, che Theresa Melville non fosse un'autrice americana, e che si fosse avvicinata molto al genere della Woodiwiss e della Rogers è stata una bella sorpresa...
Theresa Melville alias Maria Teresa Casella è italiana doc, autrice che ho conosciuto per vie traverse, sempre inerenti ai suoi romanzi, e che non avevo mai associato a Rossa d'Irlanda.
Un romanzo che mi spinge ad ammettere che ogni tanto un po' di letteratura a tinte forti (mi riferisco al genere romance che molte amano della Woodiwiss...) qui da noi non guasta.
Rossa d'Irlanda è un romance historical, siamo nella seconda metà dell'Ottocento quando l'Europa vive un periodo di recessione, mentre l'America, meta sempre più ambita per i suoi vasti territori, deve nel frattempo fronteggiare da un lato la guerra civile e dall'altro gli indiani che spodestati dai loro territori minacciano con vere e proprie scorribande e massacri, le carovane di coloni in cerca di terre da coltivare.
Leslei è una donna che fugge dall'Inghilterra, da suo marito che la costringe a una vita reclusa, non concedendole nulla, unica àncora, l'amore per sua figlia Violet. Leslei è giunta oramai alla conclusione che per un futuro migliore, per lei e la bambina non le resta altro che scappare da quella cupola d'oro che la riveste ma che non sente sua, lei che era abituata a lunghe cavalcate con i suo amati cavalli e corse lungo i boschi delle tenute paterne, tutte cose che sono solo ricordi. Fuggire è l'unica soluzione e così intraprende un viaggio verso quelle terre desolate, meta di coloni, di persone che cercano nell'America salvezza, futuro, vita.
Questo romanzo è intenso, passionale, violento, profondo, i personaggi vivono fortemente le vicende che si susseguono all'interno del libro. Storie di sopravvivenza, amore, storie di battaglie e calore. Leslei è un donna forte, testarda, e quando conosce Joshua sente di aver trovato in lui un porto sicuro, ma la fiducia sarà la protagonista principale, per una donna che ha dovuto subire le angherie del marito, cadere tra le braccia di un altro uomo non sarà semplice, ma Joshua ci riuscirà nonostante la differenza culturale, nonostante la separazione dalla donna che ama, nonostante le tante vicende che li allontaneranno per poi ritrovarsi e amarsi ancora di più.
Mi aspettavo di più leggendo la trama e avendo letto altri libri della Melville.. Tanti gli eventi e interessanti i personaggi.. Solo che l'amore tra Josh e Leslie mi è sembrato scialbo: lui dopo una settimana innamorato e lei fino alla fine non mi è parsa per niente presa da lui.. E nel complesso il romanzo mi è sembrato scritto in modo semplice ed elementare..
...Continua