Comperato per conoscere la storia dei Red Hot Chili Peppers da uno dei protagonisti, il libro racconta invece per un buon 60% delle pagine dei (giganteschi) problemi di tossicodipendenza dell'autore, nel rimanente fa l elenco delle ragazze passate per il suo letto, parla della storia della sua famiglia (alquanto travagliata...) e per il rimanente di musica... Adatto a chi interessasse la vita del tossicodipendente.....
...Continua«"Non smettere mai di lottare. Sei un guerriero e la sconfiggerai. Ho fiducia in te. Non ti dimentico mai, non dimenticarti di te stesso".»
[cartolina raffigurante un guerriero nativo americano a firma di Gloria Scott per Anthony Kiedis](p.417)
Per gli amanti dei RHCP è sicuramente una perla. Un viaggio in quella che è la vita del leader del gruppo californiano, la famiglia, gli affetti, lo strano rapporto amore/odio con un padre che forse non adrebbe chiamato così, gli incontri che hanno decisamente segnato la sua vita, le esperienze non sempre positive, gli amori, le amicizie (anche perse) e soprattutto l'amore per la musica e l'arte che hanno portato alla nascita del gruppo.
Sicuramente interessante, intenso e sincero!
Letto 10 anni fa e fu come fare un frontale con un treno in corsa. Riletto 10 anni dopo per vedere che effetto che fa ora che sono cresciuta: stessa cosa.
Incredibile come un libro all'apparenza "inutile" possa in realtà cambiarti dentro.
Leggi e pensi. Ok: allora non è tutto oro quello che luccica, allora anche chi è arrivato in cima e ha tutto, soldi, successo, donne, può essere che si ponga le stesse umili domande e combatta giorno per giorno per qualcosa di più grande.
Un libro appassionato che fa capire che fortunato, grande, ma piccolo e indifeso uomo sia Anthony. E non si può non commuoversi leggendo quanto i suoi "fratelli" si siano presi cura di lui nel bene e nel male, come solo i veri amici per la vita sanno fare, quanto amore incondizionato hanno per la musica come arte.
E poi c'è quell'unione magica di anime, l'australiano, il mezzo moicano, il mezzo italiano, l'americano. Quell'unione magica che nasce quando Flea e John sono uno di fronte all'altro e inventano, partono per un altro pianeta, o ascolti l'intro di Under The Bridge e pensi... 4 note in croce, così facili, eppure ti trasmettono con chiarezza quel sentimento di dolce nostalgia. E chi è stato ai loro concerti può ben capire.
Se non avete paura, leggetelo.
Ma non stupitevi se poi alla fine vi sentirete diversi.
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