Poliziesco e storia d'amore avvincente...davvero un bel mix!
https://farfallapurpurealetramedeldestino.wordpress.com/2017/12/18/scatole-cinesi-monica-lombardi/
Se dovessimo cercare il termine “recensire” su un qualsiasi dizionario ne ricaveremmo una definizione che rimanda all’atto di analizzare con attenzione e criticamente un testo o un’opera d’arte di qualsivoglia genere; un’azione che comporta un lavoro di frammentazione e di ricomposizione di quanto l’artista ha saputo creare. Nel caso in cui la recensione riguardi un libro, colui che vi si dedica, viene in qualche maniera investito della responsabilità – come diceva Joseph Conrad – di occuparsi di quella metà della storia che l’autore non ha scritto; quella parte della storia che è rimasta tra le righe. Ancora sommersa. Non ancora indagata. Una parte della storia che si concretizza attraverso la fisionomia che il lettore – a seconda della sensibilità, delle pretese, e del proprio immaginario emotivo – riesce a scolpire. Questo senza dubbio spiega le ragioni dei diversi pareri, espressi da quanti hanno letto lo stesso libro: ognuno ne avrà colto un aspetto differente, avvertendo un’onda di suggestioni esclusivamente personali e sentendo toccare corde assolutamente intime. Chi recensisce ha il dovere nei confronti, sia dello scrittore che del proprio pubblico, di entrare all’interno delle ragioni che lo hanno condotto a promuovere o meno un’opera e di cercare di coglierne l’essenza più profonda. E oggi, nell’intento di afferrarne l’anima, voglio raccontarvi la mia metà della storia di Scatole cinesi. Poliziesco dalle atmosfere classiche la prima opera di Monica Lombardi racconta lo svolgersi di un’indagine che tassello dopo tassello ci conduce verso la soluzione del giallo. Un racconto che scorre lento, placido, senza tensioni o colpi di scena eclatanti, ma che trova la propria forza proprio in questo fluire calmo che pagina dopo pagina tiene avvinto il lettore in un crescendo di curiosità e interesse. La sua non è una lentezza che arranca, non è una calma che annoia. Attraverso il suo stile mai urlato, mai eccessivo, che si riflette anche in una prosa agevole ma non piatta, la scrittrice riesce a ottenere un effetto deflagrante. I fatti, che nella loro nuda essenzialità non sempre incarnano l’anima di una storia, fanno da sfondo sia alla sua disinvolta abilità di intrecciare una trama credibile e coinvolgente ma, soprattutto, alla fine maestria con la quale tratteggia un universo umano che non appare eccezionale, ma consueto, normale, fatto di dedizione, integrità, cameratismo, relazioni autentiche, fiducia, attenzione per l’altro. Un insieme di prerogative quasi comuni ma non banali né ordinarie perché ad esse Monica Lombardi sa infondere quella scintilla vitale e calda che rende persone i suoi personaggi. E la figura di Mike Summers ne diviene il fulcro. Mike – troppo bello per fare il poliziotto – racchiude in sé una bellezza che non è solo esteriore. In lui coesistono il ligio tenente, il fratello affettuoso, l’uomo affidabile. Capace di riconoscere le emozioni in se stesso e negli altri, quasi di soppiatto ti si insinua sotto la pelle e non ti lascia scampo. Mike ti conquista con la sua umanità, con le sue attenzioni mai invadenti ma che lasciano il segno, con quel sorriso che non sempre trapela dalle labbra ma gli brilla negli occhi, e ti conquista perché è un uomo che sa farsi conquistare.
Inutile dire che l’anima romantica di Monica Lombardi non può non fare capolino in questa storia, regalando al suo eroe la compagna ideale. E anche qui Monica non si smentisce. È un amore che si fonda su un graduale conoscersi, fidarsi e affidarsi all’altro quello che lei rappresenta in Scatole cinesi. Non c’è ingordigia, né la necessità di saltare le tappe, né la foga di bruciare tutto e subito. Lei ci racconta di un’intimità che va oltre l’attrazione fisica, fatta di piccoli avvicinamenti, di piccole scatole cinesi che via via Risultati immagini per mani che si stringono amorevengono aperte per accedere a un’intesa sempre più profonda e completa. L’autrice ci lascia riscoprire il valore dell’attesa nella quale si realizzano le relazioni più autentiche. Ma ciò non vuol certo dire che il suo evocare, più che descrivere pedissequamente, sia frutto di una sensualità manchevole o inappagante. È invece una suggestione che scava a fondo, non resta mai nella superficie arida della mera fisicità. È gioia pura che si concretizza in due mani che si stringono, si accarezzano, si cercano. Si fondono in un’emozione viva e intensa che non lascia dubbi sul sentimento che le agita.
...ContinuaGià incontrata con la commedia romantica Three doors. La vita secondo Sam Bolton, la prima opera della Lombardi è però rappresentata proprio da Scatole cinesi, un giallo avvincente e ben scritto che conferma la bravura dell'autrice, capace di passare con scioltezza da un genere a un altro.
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...ContinuaBello, avvincente, ben strutturato e personaggi ben caratterizzati. Questa opera prima ha tutte le carte in regola per essere definito un buon "giallo".
Già dai primi capitoli ci si "innamora" del tenente Summers per i suoi modi gentili ma scrupolosi nel condurre le indagini, supportato da una squadra efficente e preparata.
Non sarà facile risolvere l'enigma delle scatole cinesi, ma .....le cose non sempre sono quelle che sembrano.
Uno dei più bei gialli, per di più con un tocco di romance, che ho letto negli ultimi tempi. Bravissima l'autrice italiana alla prima esperienza, bello stile (forse solo qualche errore, davvero pochi, specie rispetto alle opere prime che ho recentemente). Mi è anche sembrata accurata la descrizione dei protagonisti, resi più che credibili. Credibilissima anche la storia, ben costruita, con gli indizi dati anche ai lettori, come anche la possibilità di usare un po' di intuizione investigativa, adesso non vedo l'ora di leggere anche i seguenti.
...Continua