American Manchester Lee è un portiere-tuttofare a Boston. Tubi da aggiustare, piccole riparazioni, giornate che trascorrono così, fra una lamentela di una scorbutica inquilina o un'inaspettata mancia e tanta gratitudine da parte di un'altra. Da un giorno all'altro una cLee è un portiere-tuttofare a Boston. Tubi da aggiustare, piccole riparazioni, giornate che trascorrono così, fra una lamentela di una scorbutica inquilina o un'inaspettata mancia e tanta gratitudine da parte di un'altra. Da un giorno all'altro una crepa mina questa apparente routine. Il fratello di Lee che vive sulla costa a sud, a Manchester-by-the-sea, muore improvvisamente. Inizia la caduta verso i ricordi, il passato mai superato, i ritorni dei fantasmi. Ed in aggiunta bisogna badare anche al nipote adolescente che il fratello gli ha affidato nelle sue memorie. Tragedie a ripetizione si mostrano alla luce dei flashback che irrompono qua e là. Momenti tragicomici rivelati in piccoli dettagli su cui non può fare a meno di cadere l'occhio, come nella vita, a sottolineare il sottile confine fra il dramma ed il ridicolo. E poi il dolore, cristallizzato in un lento accumularsi e liberato repentinamente, in tutta la sua forza, ma senza sbavature, senza stucchevoli cataclismi. Più di tutte inchioda con le spalle al muro la conversazione fra Lee e l'ex moglie: un pugno che vedi arrivare da lontano e aspetti il dolore che ti provocherà quando giungerà a segno ed inizi già a contorcerti tutto e calcoli i danni, le ossa rotte, il sangue che cola, in un tempo che si dilata all'inverosimile, allo spasmo e quasi desideri accelerare il momento per smettere quell'attesa e finalmente sentire tutta la sofferenza e farla finita e... si ferma tutto: come il freddo che gela la terra ed il funerale che bisogna rimandare alla primavera. Bravi gli attori e sapientemente diretti in questo dramma familiare di provincia che potrebbe somigliare a tante altre storie, eppure riesce ad essere unico per asciuttezza drammatica e per l'ambientazione marina la cui fotografia cattura frequentemente lo sguardo dello spettatore, con scorci di fari alla Hopper e barchette rollanti nel Manchester Harbor.
Questa volta si tratta di americano biascicato o incalzante senza un attimo di respiro. Sottotitoli in inglese, d'obbligo. Senza non si va lontano, ahimè....Continua Nascondi