Lettura difficile, sempre rimandata e neanche troppo inconsciamente, la scansavo e basta, eppure di materiale sulle due guerre ne ho letto, cosa potevo aspettarmi da questo libro di più disumano di quanto non avessi già preso atto? Purtroppo quello che temevo si è puntualmente materializzato infatti questo non è un libro sulla guerra ma un libro sull’annientamento dell’uomo e della dignità umana come solo altri uomini sanno fare. Come è potuto succedere questo? Quale istinto bestiale ha scatenato questa assurda mattanza? È credibile che nessuno davvero sapesse niente di quello che succedeva in quei campi? Domande destinate a rimanere senza risposta mentre l’oblio del tempo tenta di avvolgere tutto dando più forza alla voce di chi già adesso tenta di negare le proporzioni di questo immane olocausto. Rimarranno in quei luoghi maledetti i cieli plumbei costellati dalle milioni di vite spezzate nella più cupa disperazione di chi è morto senza sapere nemmeno il perché. Mi auguro in futuro ci sia sempre qualcuno pronto ad alzare la sua voce per dare il giusto rilievo a quanto accaduto, nel ricordo di milioni di uomini sacrificati dalla bestialità di altri uomini. Ricordare dovrebbe anche servire a non ripetere gli stessi errori in futuro ma su questo sono molto pessimista perché è vero che la storia insegna, ma gli uomini hanno spesso dimostrato di non capire questo tipo di lezioni.
...ContinuaSeconda lettura.
Che dire...per me è un capolavoro, oltre che una preziosissima testimonianza.
“Se questo è un uomo” è il primo verso di una poesia, una maledizione per chi preferisce dimenticare. Non ricordare che gli uomini possono essere indottrinati, da una religione o un credo politico, a torturare e uccidere chi è diverso da loro. Primo Levi è arrestato in una formazione partigiana nel dicembre del 1943, consegnato alle SS e inviato, come ebreo, nel campo di sterminio di Auschwitz, in Polonia. E’ un “campo di distruzione”, perché, privati di tutto, dai vestiti ai più insignificanti oggetti personali, gli uomini sono, prima di essere uccisi, umiliati, annientati. E’ un campo di lavoro, come dice la scritta derisoria che sovrasta l’ingresso: gli uomini lavorano in una fabbrica, la Buna, perciò, almeno per qualche tempo, servono vivi. I prigionieri ebrei sono sottoposti agli ordini dei detenuti criminali, contraddistinti da un triangolo verde cucito sul giubbotto, che li maltrattano per dimostrare il loro zelo ai carcerieri e avere così maggiori probabilità di sopravvivenza. Al campo si soffre per la fame, il freddo, la promiscuità, le malattie, il lavoro massacrante: chi non è abile al lavoro finisce “al gas”, e tutti sanno cosa significhi. E’ una babele di lingue di tutti i paesi sotto il dominio nazista, ma s’imparano presto le parole essenziali, e a ubbidire subito agli ordini. Non c’è solidarietà: ognuno è troppo occupato nella lotta feroce per la sopravvivenza. E’ una testimonianza scioccante di ciò che uomini indottrinati da un’ideologia folle e delirante hanno inflitto a loro simili, non più avvertiti come uomini ma come esseri inferiori da disprezzare, umiliare, sterminare. Tutti gli eserciti hanno compiuto stragi contro i popoli nemici; ciò che ha reso il nazismo diverso dagli altri è la spaventosa organizzazione di uno sterminio pianificato nei minimi dettagli. Lo stile è stringato, senza compiacimenti retorici. Un libro come questo non si può giudicare, perché il contenuto etico travalica quello letterario. Si può solo leggere, per sapere.
...ContinuaAudiolibro (Biblioteca)
Riascolto il libro che considero uno dei mostri sacri, da leggere obbligatoriamente nelle scuole! La prima volta su carta nel 2005, proprio nel mio pellegrinaggio ad Aushwitz … era stato emotivamente forte e coinvolgente. Oggi, complice la voce di Saviano che me l’ha letto, fredda e giornalistica.. ma non per questo meno accattivante, l’ho riscoperto come testimonianza all’umanità. Ho potuto così scorgere tutte le più piccole sfumature, tra le atroci rinunce e la disillusione di uno che si considerava, come tutti i suoi sfortunati coinvolti, un morto che cammina. Il fatto di sapere poi che pure Levi non ha saputo resistere al “richiamo” della morte … e che i suoi aguzzini alla fine anche con lui, salvo dal campo di sterminio ma suicida poi, hanno fondamentalmente “vinto”… , da ancora più luce sinistra a questa aberrante azione contro l’umanità!! E dico umanità non a caso.. nessuno di noi si deve considerare escluso… non dobbiamo dimenticare!